Nato a Lanuvio (Roma) l’11 dicembre 1892
Morto a Burjassot, Valencia il 17 marzo 1979
Alcune fonti indicano erroneamente Giacomo Lauri Volpi come figlio di un fornaio, in realtà Enrico Volpi era invece un piccolo proprietario terriero e commerciante (all'ingrosso) di vini.
Fu un fratello di Lauri Volpi ad aprire un negozio di derrate alimentari, forse da ciò è uscita la notizia del padre fornaio. Tra l'altro, fu proprio a causa di questo esercizio che Enrico Volpi morì: i dazieri di Lanuvio accusarono, ingiustamente, il figlio del mancato pagamento del dazio su alcune derrate. Era previsto l'arresto (il cosiddetto carcere preventivo, in attesa che fosse provata l'innocenza dell'accusato) e il padre si offrì di andare in prigione nel carcere mandamentale di Genzano al posto del figlio (il che lascia presumere che il padre fosse comproprietario dell'esercizio).
Il figlio Giacomo, allora di otto anni, ottenne il permesso di andare a dormire col padre in carcere e, percorreva a piedi tutti i giorni il tratto Lanuvio-Genzano. Per il padre, lo stress emotivo di vedersi ingiustamente imprigionato fu così penoso, che fu colpito da un ictus fatale quando era ancora in carcere, mentre era già stato firmato il provvedimento di Grazia Sovrana e quindi annunziata l'assoluzione, essendosi riconosciuta l'infondatezza dell'accusa.
Alla morte del padre seguirono contrasti e contese tra i fratelli per motivi d'interesse. Lo zio che accolse Giacomo ad Ariccia era Augusto Tomasi, primo amministratore del principe Chigi, e uomo facoltoso.
Allora nelle città di provincia l'unico modo per continuare gli studi dopo le elementari era di entrare in seminario, per poi uscirne a studi finiti. Giacomo Volpi, benché religiosissimo, sentiva di non avere la minima attitudine al sacerdozio.
Frequentò quindi il ginnasio presso il seminario di Albano Laziale (e fu proprio qui che emerse la sua vocazione al canto: come membro del coro, la sua voce, nel "Va' pensiero" sovrastava tutte le altre nella frase "arpa d'or de' fatidici vati" tanto che l'organista interruppe l'accompagnamento e da parte di molti gli fu consigliato di studiare canto).
Le prime due classi del liceo Giacomo le frequentò presso il Collegio Leonino di Anagni (quivi l'insegnamento del latino e del greco era impartito da gesuiti di straordinaria bravura: tanto che Giacomo rimase per tutta la vita un eccellente latinista).
Dal Collegio Leonino ( e quindi dal seminario) uscì dopo aver frequentato il secondo liceo classico. L'ultimo anno lo frequentò ad Alatri, cittadina, dove conseguì la maturità classica; quindi s’iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Roma (dove conseguirà la laurea) e, contemporaneamente, all'Accademia di Santa Cecilia, facendo lo studente pendolare ogni giorno tra Lanuvio e Roma.
Fu durante il periodo universitario che Giacomo Volpi (aggiungerà “il” Lauri in seguito per distinguersi da altri due tenori che portavano lo stesso suo nome) iniziò lo studio del canto con il grande e ormai anziano baritono e didatta Antonio Cotogni.
Nel 1915 Giacomo fu chiamato alle armi, e prese parte alla Prima Guerra Mondiale. Ritorna nel 1918, ma il vecchio maestro Cotogni è da poco scomparso, decide di riprendere gli studi all'Accademia di Santa Cecilia, questa volta sotto la guida di A. Rosati.
Dopo aver fatto esperienza in alcuni concerti e audizioni, debutta per la prima volta in un’opera il 2 settembre 1919 a Viterbo, Teatro dell’Unione con il nome d’arte Giacomo Rubini in I Puritani di Vincenzo Bellini e in seguito in Rigoletto.
Il 3 gennaio del 1920 si presenta come Giacomo Lauri Volpi, al Teatro Costanzi di Roma in Manon di Jules Massenet a fianco di Rosina Storchio e con la direzione di Gabriele Santini (ricordiamo che “Giacomo Lauri Volpi” non fu un nome d’arte, giacché, la variazione del cognome venne da lui richiesta e in seguito ratificata con un Regio Decreto, che trasformò ufficialmente il cognome Volpi in Lauri Volpi).
Tra giugno e settembre del 1920, si trasferisce in Sud America, dove avrà l’occasione di esibirsi in Brasile, Rio de Janeiro e São Paulo (Manon, Rigoletto, Barbiere di Siviglia, Isabella Orsini di Renato Brogi), e in Argentina a Buenos Aires, Teatro Coliseo (Rigoletto, Manon e Barbiere di Siviglia).
Al rientro in Italia lo troviamo, tra l’altro, a Trieste (Teatro Rossetti) in Manon e poi in Rigoletto a fianco del mitico baritono Mattia Battistini.
Nel febbraio del 1921 inizia una tournée in terra spagnola che durerà fino al mese di giugno, toccando le città di Madrid, Valencia, Saragozza, Gijon, Oviedo, Aviles. Vi ritornerà poi in autunno aggiungendo le città di Villadoid, San Sebastiano, Santander, Bilbao, Pamplona, Logroso. Chiuderà il 1921 con I Puritani al Teatro Malibran di Venezia a fianco di Mercedes Capsir.
Il 14 gennaio del 1922 debutta al Teatro alla Scala di Milano come Duca di Mantova in Rigoletto con protagonista Carlo Galeffi e Toti Dal Monte quale Gilda con la direzione di Arturo Toscanini.
Giacomo Lauri Volpi durante le recite di questo Rigoletto, entrò in polemica con il maestro, in merito alla tradizionale “cadenza” da tenere nella celebre romanza “La donna è mobile”, ostentata dal maestro, diverbio, che verosimilmente, costerà a Lauri Volpi la partecipazione alla prima assoluta di Turandot (25.4.1926), quando il maestro Toscanini, ignorò l’affermazione senza equivoci di Giuseppe Adami (anche se tale affermazione non è da tutti riconosciuta), che Puccini aveva scritto l’opera pensando alla voce di Giacomo Lauri Volpi quale Calaf, ciò nonostante, Toscanini gli preferirà il tenore spagnolo Miguel Fleta, che canterà in sole due recite, sostituito poi dal tenore siciliano Franco Lo Giudice.
A tal proposito è utile citare ciò che parecchi anni dopo il maestro Antonino Votto (che era al pianoforte durante le prove del citato Rigoletto) ebbe a dire in proposito: “quando Lauri Volpi gli disse che anche Caruso la faceva (la cadenza della Donna è mobile. [n.d.r.] ), il Maestro rispose, che Caruso la faceva, ma con un’altra voce e in un altro modo". Allora si manifestò il dissapore, perché dopo le quattro recite d’abbonamento di Rigoletto la parte del Duca di Mantova fu sostenuta da un nostro tenore “utilité”, Alessio De Paolis, il quale fece le altre recite”.
Per i successivi sette anni Lauri Volpi non canterà più sotto la guida di Arturo Toscanini.
Sarà tuttavia, merito del tenore di Lanuvio, se l'incompiuta opera del maestro Puccini, avrà subito immediata popolarità nei maggiori teatri d'Europa e delle due Americhe, tanto da "concepirlo" come il vero creatore del ruolo del Principe ignoto.
Dopo l’esperienza del Rigoletto scaligero ritorna in Spagna, non perde tuttavia l’occasione di debuttare a Monte Carlo in La Bohème (3 marzo) a fianco del soprano Maria Ros che in seguito diventerà sua moglie.
Dal mese di maggio, attraversato l’oceano, si presenta nuovamente al pubblico sudamericano che lo tratterrà nei suoi teatri fino alla fine dell’anno.
Il 26 gennaio del 1923 debutta al Teatro Metropolitan di New York in Rigoletto, a fianco di Giuseppe De Luca e Amelita Galli-Curci.
Si tratterrà nel massimo teatro di New York ininterrottamente dal 1923 al 1933, producendosi in 296 recite nelle seguenti opere - Rigoletto, Bohème, Traviata, Tosca, Barbiere di Siviglia, Anima Allegra (di Franco Vittadini),
Cavalleria rusticana, Pagliacci, Lucia di Lammermoor, Roi de Lahore (di Jules Massenet), Andrea Chénier, Madama Butterfly, Giovanni Gallurese (di Italo Montemezzi), Aida, Gioconda, Mefistofele, L'Africana, Gianni Schicchi, Faust, La Vestale, Turandot (in prima assoluta per gli Stati Uniti), Norma, Il trovatore, Luisa Miller, Guglielmo Tell, Sonnambula, Manon - Parteciperà inoltre a undici Concerti e Gala. Concluderà il suo rapporto con il Metropolitan il 14 marzo 1933, a Baltimora, con una recita di Pagliacci a fianco di Lucrezia Bori e Armando Borgioli.
Nel giugno del 1924 debutta in concerto a Parigi, ritornandovi l’anno venturo al Théâtre Gaieté Lyrique con Rigoletto e Tosca in quest’ultima con Mary Garden quale Floria Tosca.
Il 1925 è l’anno del debutto al Covent Garden di Londra (Andrea Chénier). Chiuderà l’anno con tre produzioni al Teatro Malibran di Venezia (Tosca, Andrea Chénier e Puritani) e con il debutto in Manon Lescaut di Puccini al Teatro Regio di Torino.
Tra il 1925 e i primi mesi del 1928 lo troviamo impegnato soprattutto al Metropolitan di New York, in Brasile, Cile e Argentina.
Il 26 giugno 1925, a soli due mesi dalla prima assoluta, canta Teatro Colón di Buenos Aires nella prima locale di Turandot con Claudia Muzio nel ruolo del titolo e Rosetta Pampanini in quello di Liù.
In questo teatro dal 1922 al 1939 canterà in otto stagioni e quarantuno produzioni.
Stagione 1922: Rigoletto, Tosca, Barbiere di Siviglia, Favorita, Gianni Schicchi, La Bohème, La Traviata (debutto).
Stagione 1926: Andrea Chénier, Cavalleria rusticana , Turandot (debutto),
Tosca, Aida Traviata (tutte a fianco di Claudia Muzio), Rigoletto, Gioconda .
Stagione 1927: Rigoletto, Norma (debutto), Trovatore (debutto), Andrea Chénier, Wally e Bohème (ancora con la Muzio), Lucia di Lammermoor .
Stagione 1928: Aida, Trovatore, Tosca, Carmen, Pagliacci (debutto).
Stagione 1930: Trovatore, Bohème, Guglielmo Tell.
Stagione 1932: Aida, Tosca, Bohème, Pagliacci .
Stagione 1937: Aida, Tosca, Rigoletto, Trovatore.
Stagione 1939: Tosca, Turandot, Aida.
Il 7 marzo del 1928 canta al Teatro Reale dell’Opera di Roma in Aida con Bianca Scacciati, Fanny Anitua e Riccardo Stracciari, diretti da Gino Marinuzzi. seguiranno Il trovatore, Tosca con Claudia Muzio e Riccardo Stracciari, Cavalleria rusticana con Claudia Muzio.
Dopo un Rigoletto al Politeama Fiorentino di Firenze (maggio), e una piccola tournée a Buenos Aires, debutta all'Arena di Verona con Rigoletto (18 e 21 agosto), seguito da una sola recita di Turandot il 19 agosto.
Nel maggio del 1929 debutta a Berlino Rigoletto con Carlo Galeffi e Toti Dal Monte e poi Trovatore. Nello stesso mese debutta anche alla Staatsoper di Vienna (Tosca), ritorna a Parigi (Opéra-Comique) con Tosca, Aida, Bohème, Pagliacci. Nel settembre/ottobre canta per la prima volta a San Francisco (Pagliacci, Aida, Faust) e Los Angeles (Aida, Faust, Rigoletto, Trovatore).
Nel febbraio del 1930 ritorna alla Scala di Milano con Il Trovatore e debutta il ruolo di Arnoldo in Guglielmo Tell, poi nell'aprile, a Roma e a Napoli ancora con Guglielmo Tell.
Dopo aver cantato: Rigoletto e Guglielmo Tell a Parigi, in agosto ritorna al Colón di Buenos Aires.
Nel 1939 (che sarà anche il suo ultimo anno oltre oceano), canta per la prima volta in La Fanciulla del West a Monte Carlo. Da qui in poi canterà principalmente in Italia e in Spagna.
A Milano debutta in Otello di Verdi al Teatro alla Scala il 14 febbraio del 1942, riprendendolo il mese dopo al San Carlo di Napoli.
Il 13 giugno del 1952 fa il suo debutto nel ruolo di Don Alvaro nella Forza del destino a Montreux in Svizzera, e nel 1955 (ormai sessantaduenne) in quello di Poliuto nell'omonima opera di Donizetti alle Terme di Caracalla a Roma (30 giugno).
Ormai ultrasessantenne canta tra l’altro, ancora a Roma (Fanciulla del West 1957), Venezia (Il trovatore 1958), Terme di Caracalla, Roma (Turandot 1958).
Il 7 febbraio del 1959 canterà la sua ultima opera al Teatro dell’Opera di Roma: Il trovatore a fianco di Caterina Mancini e Ugo Savarese.
Da qui fino al 1977, canterà ancora raramente e solo in concerto a Roma, Ariccia, Valencia, Barcellona, Novelda, Madrid.
Il 17 marzo del 1979 muore nella sua casa di Burjassot, in Spagna, una delle sue ultime dichiarazioni fu:
“Il mio corpo alla Spagna, la mia anima a Dio e il mio cuore a Roma ”.
Ringrazio il Dott. Gian Paolo Nardoianni per avermi fornito il materiale riguardante l'infanzia e l'adolescenza del tenore.
REPERTORIO IN ORDINE CRONOLOGICO
I PURITANI di Bellini (Viterbo, 2 settembre 1919)
RIGOLETTO di Verdi (Viterbo, 12 settembre 1919)
MANON di Massenet (Roma, 3 gennaio 1920)
GIANNI SCHICCHI di Puccini (Roma, 14 marzo 1920)
IL BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini (Roma, 3 aprile 1920)
ISABELLA ORSINI di Brogi (Rio de Janeiro, 26 luglio 1920 )
LA BOHÈME di Puccini (Madrid, 1 marzo 1921)
TOSCA di Puccini (Madrid, 12 marzo 1921)
FAUST di Gounod (Valladolid, ottobre 1921)
LA FAVORITA di Donizetti (Madrid, febbraio 1922)
MADAMA BUTTERFLY di Puccini (Montecarlo, Marzo 1922)
LA TRAVIATA di Verdi (Buenos Aires, 26 luglio 1922)
CAVALLERIA RUSTICANA di Mascagni (Rio de Janeiro, 5 ottobre 1922)
DON CASMURRO di Gomes (Rio de Janeiro, 12 ottobre 1922)
ANIMA ALLEGRA di Vittadini (New York, 14 febbraio 1923)
LUCIA DI LAMMERMOOR di Donizetti (Chicago, agosto 1923)
ANDREA CHÉNIER di Giordano (Chicago, agosto 1923)
IL RE DI LAHORE di Massenet (New York, 29 febbraio 1924)
CARMEN di Bizet (Chicago, settembre 1924)
MARTA di Flotow (Chicago, settembre 1924)
L'ELISIR D'AMORE di Donizetti (Chicago, settembre 1924)
FRA DIAVOLO di Auber (Chicago, settembre 1924)
AIDA di Verdi (Chicago, settembre 1924)
GIOVANNI GALLURESE di Montemezzi (New York, 19 febbraio 1925)
LA GIOCONDA di Ponchielli (Atlanta, 20 aprile 1925)
MEFISTOFELE di Boito (Atlanta, 24 aprile 1925)
L'AFRICANA di Meyerbeer (Cleveland, 27 aprile 1925)
MANON LESCAUT di Puccini (Torino, 29 dicembre 1925)
TURANDOT di Puccini (Buenos Aires, 25 giugno 1926)
LA VESTALE di Spontini (New York, 1 novembre 1926)
NORMA di Bellini (Buenos Aires, 25 maggio 1927)
IL TROVATORE di Verdi (Buenos Aires, 10 giugno 1927)
LA WALLY di Catalani (Buenos Aires, 5 luglio 1927)
NERONE di Boito (Roma, 27 febbraio 1928)
I PAGLIACCI di Leoncavallo (Buenos Aires, 26 giugno 1928)
LUISA MILLER di Verdi (New York, 21 dicembre 1929)
GUGLIELMO TELL di Rossini (Milano, 1 marzo 1930)
LA SONNAMBULA di Bellini (New York, 11 febbraio 1933)
GLI UGONOTTI di Meyerbeer (Verona, 29 luglio 1933)
LA CENA DELLE BEFFE di Giordano (Roma, 11 aprile 1934)
UN BALLO IN MASCHERA di Verdi (Firenze, 12 maggio 1935)
WERTHER di Massenet (Parigi, 21 giugno 1935)
LA FANCIULLA DEL WEST di Puccini (Montecarlo, febbraio 1939)
OTELLO di Verdi (Milano, 14 febbraio 1942)
LA FORZA DEL DESTINO di Verdi (Montreux, 13 giugno 1952)
POLIUTO di Donizetti (Roma, 30 giugno 1955)
Oltre che grande artista fu anche un valente scrittore, lascia alcuni libri e saggi che qui elenchiamo:
L'equivoco, Corbaccio, Milano, 1938 - Ristampato da Bongiovanni, Bologna, 1979
A viso aperto, Bongiovanni, Bologna, 1982/83
La prode terra, Corbaccio, Milano 1939
Cristalli viventi, Atlantica, Roma 1948
Voci parallele, Garzanti, Milano, 1955 - Ristampato da Bongiovanni, Bologna, 1977
La voce di Cristo
Parlando a Maria
I misteri della voce umana
Incontri e scontri, Trevi, Roma.
DISCOGRAFIA
La sua discografia è imponente, comprende un centinaio di incisioni acustiche ed elettrice, tutte in seguito riversate in LP e in CD, oltre ad acune opere complete:
Dischi Acustici
Fonotipia Milano 1922
Odeon spagnola Buenos Aires 1922
Nazionale Buenos Aires 1922
Brunswick Records 1923-26
Dischi Elettrici
Odeon spagnola - Buenos Aires 1928
Parlophon - Buenos Aires 1928
Victor Usa 1928-30
HMV Milano 1934
Opere complete
LUISA MILLER (G. VERDI)
Rodolfo - Giacomo Lauri-Volpi
Luisa - Lucy Kelston
Federica - Mitì Truccato Pace
Walther - Giacomo Vaghi
Wurm - Duilio Baronti
Miller - Scipio Colombo
Orchestra e coro della Radio Italiana
Dir.: Mario Rossi - 13 febbraio 1951, Roma
Cetra Soria Set 1221 (3 Lps) - Cetra Lps 3221; Lpo 2022
IL TROVATORE (G. VERDI)
Manrico - Giacomo Lauri-Volpi
Leonora - Caterina Mancini
Azucena - Miriam Pirazzini
Di Luna - Carlo Tagliabue
Fernando - Alfredo Colella
Orchestra e coro della Radio Italiana
Dir.: Fernando Previtali - 21 maggio 1951, Roma - Cetra Soria Set 1226 (3 Lps) - Cetra Lps 3226; Lpo 2027 - Turnabout/Vox THS 65037/8/9 - GOP/Albany (2CD)
LA BOHÉME (G. PUCCINI)
Rodolfo - Giacomo Lauri-Volpi
Mimì - Frances Schimenti
Musetta - Mafalda Micheluzzi
Marcello - Giovanni Ciavola
Colline - Victor Tatozzi
Schaunard - Enzo lima
Orchestra e coro del Teatro dell'Opera di Roma
Dir.: Alberto Paoletti - 12/14 aprile 1952, Roma - Remington Set 199-99 (3 Lps) e Royale 1542-3 - GALA-GL1008O1 (2CD)
GLI UGONOTTI (G. MEYERBEER)
Raoul - Giacomo Lauri-Volpi
Margherita - Antonietta Pastore
Valentina - Anna De Cavalieri
Urbano - Jolanda Gardino
Nevers - Giuseppe Taddei
Marcello - Nicola Zaccaria
St. Bris - Giorgio Tozzi
Orchestra e coro della Radio Italiana
Dir.: Tullio Seraf in - 23 ottobre 1955, Milano
Golden Age of Opera EJS-i16 (4 Lps) - Bongiovanni HOC043/45 (3 CD)
IL TROVATORE (G. VERDI)
Manrico - Giacomo Lauri-Volpi
Leonora - Maria Callas
Azucena - Cloe Elmo
Il Conte di Luna - Paolo Silveri
Fernando - Italo Tajo
Orchestra e coro del Teatro San Carlo
Dir.: Tullio Serafin - 27 gennaio 1951, Napoli
FWR 654 (2 Lps) - CETRA Classic Collection CDO (2 CD) - Melodram MEL 26001 (2 CDs) - Enterprise Documents ENTLV 948 (2 CD) - Pantheon PHE 6636/37 (2 CD)
IL TROVATORE (G. VERDI)
Manrico - Giacomo Lauri-Volpi
Leonora - Gigliola Frazzoni
Il Conte di Luna - Rolando Panerai
Azucena - Franca Marghinotti
Ferrando - Giorgio Algorta
Ines - Marijke van der Lugt
Riuz - Johan van Haagen
Dir. Arturo Basile - 16 ottobre 1954, Amsterdam
PONTO PO-1023 (2CD)
LA BOHÉME (G. PUCCINI)
Rodolfo - Giacomo Lauri-Volpi
Mimì - Renata Tebaldi
Musetta - Elda Ribetti
Marcello - Tito Gobbi
Colline - Giulio Neri
Schaunard - Saturno Meletti
Orchestra e coro del Teatro San Carlo
Dir.: Gabriele Santini - 10 gennaio 1951, Napoli
Golden Age of Opera EJS-358 (2 Lps) - ARPCL 22026 - AMDRL 22811 - Dynamic IDIS
Historical IDI64278 (2 CD)
Selezione da LA FANCIULLA DEL WEST (G. PUCCINI)
Dick Johnson - Giacomo Lauri-Volpi
Minnie - Maria Caniglia
Jack Rance - Raffaele De Falchi
Orchestra e coro del Teatro dell'Opera di Roma
Dir. Oliviero De Fabritiis - 24 gennaio 1952, Roma
Golden Age of Opera EJS-308 (1 Lp) - (1CD)
LA FAVORITA (G.Donizetti)
Fernando - Giacomo Lauri Volpi
Leonora - Franca Marghinotti
Alfonso XI - Rolando Panerai
Baldassarre - Jorge Algorta
Concertgebouw Orchestra
Dir. Arturo Basile - Amsterdam ottobre 1954
Ponto POCD1043 (2CD)
Nel 1994 la casa discografica TIMACLUB ha messo in commercio un cofanetto con cinque CD che comprende l’intero lascito discografico di Lauri Volpi, escluse le opere complete e le registrazioni dal vivo.
I cinque CD portano la sigla TIMACLUB 15/1-5 (5CD) e comprendono arie e canzoni di: Puccini, Verdi, Massenet, Meyerbeer, Bellini, Boito, Donizetti, Cilea, Cardillo, Tosti, Leoncavallo, Thomas, Rossini, Mascagni, Russo, Capurro, Gomes, De Curtis, Ciociano, Ponchielli, Offenbach, Bizet, Gounod, Bresci, Giordano, Frank, Händel, con orchestre e direttori vari, il tutto per la durata di 344 minuti.
© Pietro Sandro Beato 2012