Nato a Milano il 10 febbraio 1923
Morto ad Atlanta (U.S.A.) il 5 luglio 2010
Studia presso il Conservatorio di Milano.
Debutta a Schio (Vicenza) nel 1941 come Sparafucile in Rigoletto. Pur negli anni difficili della guerra non tarda ad affermarsi.
Nel 1946 lo troviamo alla Fenice di Venezia quale Zaccaria in Nabucco con Gino Bechi e Maria Pedrini e in Ernani (Silva) con Giuseppe Momo (Ernani), Maria Pedrini (Elvira) Carlo Tagliabue (Don Carlo). Il sodalizio con questo teatro continuerà nel 1948 con Mignon (Lotario) al fianco di Giulietta Simionato, 1951 Messa da Requiem di Verdi con la direzione di Victor De Sabata e Ebe Stignani (soprano), Elisabeth Schwarskopf (mezzosoprano), Ferruccio Tagliavini (tenore), 1974 Mosè di Rossini, ruolo del titolo, 1980 Il Flauto magico (Sarastro) nella versione in lingua italiana con Ernesto Palacio (Tamino), Margherita Rinaldi (Pamina) e Wladimiro Ganzarolli (Papageno), direttore Zoltan Pesko .
L’8 agosto 1946 debutta nella stagione estiva della Scala di Milano (Palazzo dello Sport) in Aida (Ramfis) a fianco di Galliano Masini, Elisabetta Barbato e Fedora Barbieri, seguita da Rigoletto (Sparafucile) con Carlo Tagliabue e Jussi Björling (20 agosto), nel mese di settembre è Padre guardiano in La forza del destino alternandosi nelle recite con il basso Tancredi Pasero.
Alla Scala tra il 1946 e il 1950 canterà tra l’altro in Nabucco (apertura della stagione 1946/47, a fianco di Gino Bechi) , Lucia di Lammermoor (Raimondo) con Lina Pagliughi e Beniamino Gigli. Nella prima assoluta di L’Oro di Ildebrando Pizzetti, Samson et Dalila con Ebe Stignani (Il vecchio ebreo), Don Carlo con Tancredi Pasero (Il grande Inquisitore, 29 marzo 1947), Bohème (Colline) con Renata Tebaldi e Giacomo Lauri Volpi. Nel mese di maggio è Pogner in I Maestri Cantori con Renata Tebaldi nel ruolo di Eva, Des Grieux padre in Manon con Mafalda Favero, infine Lotario in Mignon con Giulietta Simionato e Giuseppe Di Stefano.
Nella stagione successiva (1948) è presente in Aida (Febbraio), Gioconda (Alvise), Favorita (Baldassarre) con Gianni Poggi e Gino Bechi, Faust in italiano con Renata Tebaldi e Francesco Albanese, e il 10 giugno partecipa alle commemorazioni scaligere per Arrigo Boito cantando nel prologo e nel terzo atto di Mefistofele e la parte di Simon Mago negli atti terzo e quarto di Nerone con la direzione di Arturo Toscanini.
Il 26 dicembre 1949 è Colline in una Bohème prodotta in occasione del venticinquesimo anniversario della morte dell'autore a fianco di Margherita Carosio (Mimì), Gianni Poggi (Rodolfo) e Paolo Silveri (Marcello), direttore Victor De Sabata, poi I Puritani con Margherita Carosio, Eugene Conley e Carlo Tagliabue (11.1.1950). Nel febbraio del 1950 partecipa ad alcune recite di Aida (Ramfis) dove nel ruolo della protagonista si alternano Maria Callas e Renata Tebaldi, mentre Mario Del Monaco era Radamès.
Nel settembre del 1950 si esibisce con la Compagnia della Scala al Covent Garden di Londra.
Il 6 novembre 1950 debutta al Metropolitan di New York come Filippo II in Don Carlo a fianco di Jussi Björling (Don Carlo) e Robert Merrill (Rodrigo). Ricomparirà in questo teatro in ogni stagione fino al 1973, quando la sera del 19 aprile, interpreterà il suo ultimo personaggio: don Basilio in Il barbiere di Siviglia.
In questo lungo e fruttifero rapporto con il Metropolitan Cesare Siepi ha avuto modo di farsi valere in un vasto repertorio: Faust, La bohème, Requiem di Verdi, Le nozze di Figaro, Aida, Don Giovanni, La forza del destino, La Gioconda, Rigoletto, Boris Godunov, Norma, Ernani, Fidelio, Nabucco, Simon Boccanegra, Die Zauberflöte, Parsifal. Fortunatamente alcune delle produzioni più importanti sono state trasmesse dalla radio, quindi registrate e oggi facilmente fruibili.
Nel dicembre del 1955 ritorna alla Scala di Milano quale Fiesco in Simon Boccanegra, dove protagonista era il baritono Aldo Protti e, Amelia, Anna Maria Rovere; nel febbraio 1956 è protagonista in Don Giovanni con Elizabeth Schwarzkopf (Elvira), Antonietta Stella (Anna), Nicola Monti (Don Ottavio) e Rosanna Carteri (Zerlina); nel luglio del 1957 è Padre guardiano in La forza del destino con Leyla Gencer e Giuseppe di Stefano. Nel marzo del 1958 è Mefistofele di Arrigo Boito (ruolo del titolo) e in aprile, a fianco di Maria Callas e Gianni Raimondi, è Enrico VIII in Anna Bolena di Gaetano Donizetti, mente in giugno sarà Zaccaria in Nabucco, con Ettore Bastianini, Anita Cerquetti e Gianni Poggi.
Dal 1954 al 1958 canta al Festival di Salisburgo (Don Giovanni con la direzione di Wilhelm Furtwängler e poi Filippo II in Don Carlo di G. Verdi)
Nel settembre del 1954 debutta all’Opera di San Francisco (La forza del destino.)
Il 16 giugno 1956 è Filippo II al Maggio Musicale Fiorentino, con Anita Cerquetti (Elisabetta). Ettore Bastianini (Posa), Angelo Lo Forese (Don Carlo), Fedora Barbieri (Eboli) direttore Antonino Votto
Nel 1966 partecipa a una tournée del Teatro Metropolitan a Parigi (Théâtre dell'Odéon).
Dopo il 1972 riappare più frequentemente in Italia, cantando soprattutto in ruoli verdiani, e in particolare: Il Padre Guardiano (Forza del destino), Attila, Procida (Vespri siciliani), Ramfis (Aida), Fiesco (Simon Boccanegra).
Il suo addio alle scene avviene il 21 aprile 1989 in Concerto al Teatro Carani di Sassuolo (Modena).
Muore il 5 luglio 2010 al Piedmont Hospital di Atlanta, negli Stati Uniti.
Giorgio Gualerzi così descrive la voce di Cesare Siepi nel volume “Le grandi voci” (1964):
“Siepi che è da considerare come il successore di Pinza al Metropolitan, vanta una voce piena, risonante, omogenea e dal timbro assai pastoso. È tendenzialmente basso-cantante, ma i suoni tondi e morbidi, il fraseggio ampio e aristocratico e la prestante figura scenica gli consentono di impersonare con grande prestigio anche parti regali e sacerdotali, che la tradizione vorrebbe appannaggio dei bassi profondi. Il suo successo nel “Don Giovanni”, poi, è legato soprattutto alle impeccabili risorse stilistiche della sua sobria ma espressiva vocalità”.
Lascia una vastissima discografia e innumerevoli "live" registrati nei più grandi teatri internazionali.
© Pietro Sandro Beato 2012