Gemma Cesira Matilde Bellincioni
in arte
GEMMA BELLINCIONI
Nata a Monza il 17 agosto 1864
Morta a Roccabelvedere (Napoli) il 23 aprile 1950
Figlia del basso comico Cesare Bellincioni e del contralto Carlotta Soroldoni.
Venerdì 7 ottobre 1870, all'età di sei anni, appare al Teatro Filodrammatico di Milano in una “Scenetta” di Alessandro Salvini, Richelieu a sei anni, dove canta una canzone scritta per lei da Luigino Ricci.
Le prime lezioni di canto Gemma e sua sorella, le appresero dalla madre. Gemma studiò anche con il soprano Luigia Ponti dell'Armi (1834-1899) e con il baritono veronese Giovanni Corsi (1822-1890).
Secondo alcune ricerche condotte da Rodolfo Celletti, Gemma Bellincioni ha fatto il suo debutto operistico, quando non aveva ancora quindici anni, nel maggio del 1879 al Teatro della Società Filarmonica di Napoli, in Il segreto della Duchessa di Giuseppe Dell'Orefice.
Tuttavia, come riferito da G.B. Baccioni nel volume “Gemma Bellincioni, Biografia Aneddotica” (Palermo, Casa editrice Salvatore Biondo, 1902) il debutto di Gemma avvenne in modo diverso. I genitori di Gemma erano impegnati a cantare Tutti in maschera di Carlo Pedrotti al Teatro Nuovo di Napoli, in quell'occasione il direttore Camillo De Nardis (1857-1951) udì cantare Gemma e ne restò colpito, tanto da impegnarla nell'opera nella parte di “prima donna”. La prima rappresentazione ebbe luogo il 10 (il giorno tuttavia non è certo) Novembre 1880. A questo suo debutto seguirà: Un Bagno freddo dello stesso De Nardis (che era anche compositore) ed Ercole III del compositore napoletano Alfonso Buonomo (1829-1903).
In seguito canta a Foggia in La campana dell'Eremitaggio da Errico Sarria (1836-1883), e nell'autunno del 1881 i ruoli di Oscar in Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi e a Verona, quello di Gennariello in Salvator Rosa di Carlos Gomez. In questo periodo canta anche in La figlia del Reggimento di Donizetti, Le donne curiose di Emilio Usiglio (1841-1910), Geloso e la sua Vedova di Nicola De Giosa (1820-1885), e sempre a Foggia canta in Dinorah di Meyerbeer.
Il 24 giugno 1882 crea il ruolo di La Regina di Leone in Regina e Contadina di Errico Sarria al Teatro dei Fiorentini di Napoli.
Gemma Bellincioni canterà per la prima volta in un ruolo tragico nell’opera Maria Tiepolo di Gaetano Crescimanno (1832-1913).
Nel 1882 partecipa a una tournée in Spagna nelle città di Vigo, Malaga, Cadice e Granada con il grande tenore Enrico Tamberlick, canta in Rigoletto, I puritani, Faust, Otello di Rossini, Mignon, Ernani, Linda di Chamounix, Il barbiere di Siviglia e Dinorah.
Nel 1883 si reca a Lisbona, dove si esibisce in Roberto il diavolo, Gli Ugonotti, L'Africana, Il profeta e Philine in Mignon.
Nel 1884 trionfa a San Sebastian in Lucia di Lammermoor , La sonnambula , I Capuleti e i Montecchi e La traviata.
Nel novembre 1884 canta a Torino in Dejanice di Alfredo Catalani, Guglielmo Tell, e in un concerto con Francesco Tamagno. Nello stesso anno inaugura il Teatro Comunale di Trieste recentemente restaurato, con L'Etoile du Nord di Meyerbeer, La traviata, e Bianca da Cervia di Antonio Smareglia (1854-1929). Nel 1885 si fa sentire in La traviata a Torino, Roma, Firenze e Bologna.
Nella sua unica stagione alla Scala di Milano presenta al pubblico milanese, la sera del 30 marzo 1886, accompagnata dal maestro Franco Faccio e a fianco di Fernando Valero (Alfredo) e Francesco Pozzi (Germont), la sua famosa Violetta, tuttavia non sarà un successo (canterà un’unica recita). Il pubblico milanese, probabilmente non era ancora pronto ad accettare l’interpretazione di stampo “moderno” che, Gemma Bellincioni gli aveva proposto del personaggio verdiano.
In questa sua unica stagione alla Scala Gemma Bellincioni aveva già cantato in ventidue recite di Roberto il diavolo di Meyerbeer (Isabella) con esito buonissimo e dopo La traviata in tre recite della nuova opera del maestro Nicolò Massa Salammbò, con esito buono.
Nel mese di maggio 1885 propone al Teatro Costanzi di Roma, il ruolo di Violetta, a fianco di Antonio Cotogni, Linda di Chamonix e Il barbiere di Siviglia (nella scena della lezione canterà il valzer di Giulietta dal Roméo et Juliette di Gounod "Je veux vivre").
Nel mese di luglio canta alla Fenice di Venezia in Linda di Chamounix (Linda) con Antonio Cotogni, vi ritornerà nel 1904 con La traviata a fianco di Pasquale Amato e infine nel 1909 con Salomè di R. Strauss (in lingua italiana) a fianco a Carlo Mariani quale Erode.
Nel 1886-1887 canta a Barcellona in Amleto e La traviata (con Angelo Masini), e in Otello di Rossini a Budapest.
Nel 1886 a bordo della nave che la portava per una tournée a Buenos Aires, Montevideo e La Plata, s’innamora del tenore Roberto Stagno (1840-1897). Il grande tenore ormai 45enne rimase assai lusingato dalle attenzioni della giovanissima Gemma e ricambiò il suo amore. Seppure non si sposeranno mai, furono inseparabili e la loro felice unione durerà fino alla prematura morte del tenore. In questa loro prima tournée oltre oceano hanno cantato insieme in: Roberto il diavolo, Rigoletto, Mefistofele, La Gioconda, Faust, Il barbiere di Siviglia, e Lohengrin.
Nel 1887 ritorneranno a La Plata e a Buenos Aires, dove insieme canteranno in: in Roméo et Juliette, La Juive, Ugonotti, La Gioconda, L’Olandese volante, e nell'ultimo atto dell’Otello di Rossini .
Nel 1888 nasce a Budapest la loro figlia Bianca Stagno Bellincioni (1888-1980), che godrà di una notevole carriera, sia come cantante, sia come attrice cinematografica.
Nel 1889 Gemma, sarà Carmen e poi Lucrezia Borgia a Bucarest, ritornerà quindi a Barcellona (Liceu) per cantare il ruolo di Elsa in Lohengrin con il grande tenore spagnolo Julian Gayarre.
Il 1890 è un anno importante per Gemma Bellincioni. Edoardo Sanzogno, invita lei e il suo compagno a cantare al Teatro Costanzi di Roma nella prima assoluta di Cavalleria Rusticana sotto la direzione di Leopoldo Mugnone (17 maggio), il Preludio e Siciliana furono bissati, così come inevitabilmente avvenne per l'Intermezzo e il "Brindisi" di Turiddu. La coppia tornò a Roma nel mese di ottobre 1890 per ulteriori tredici recite di Cavalleria rusticana. Il 4 novembre, ancora al Costanzi, Gemma Bellincioni canterà nella prima italiana di Djamileh di George Bizet.
Nello stesso anno, la coppia Bellincioni - Stagno appare a Teatro Real di Madrid in La traviata e Cavalleria rusticana. In quest’occasione Gemma Bellincioni si produsse in due speciali spettacoli di Il barbiere di Siviglia tutto al femminile, dove Gemma era Figaro, Eva Tetrazzini (Almaviva) e Regina Pacini (Rosina), bizzarrie di un’epoca… Aggiungerà poi il ruolo di Selika (L’Africana) e quello di Isabella (Roberto il diavolo) a fianco di Roberto Stagno.Tornerà a Madrid nel 1907 per Tosca, Traviata, Nedda e Santuzza. Poi nel 1910 come Salomé nell'omonima opera di Richard Strauss.
Nella stagione 1889-1890, Gemma Bellincioni e Roberto Stagno sono al San Carlo di Napoli con Gli Ugonotti e Il barbiere di Siviglia, poi nel mese di dicembre 1891, L'amico Fritz. Nel 1892 ripetono L'amico Fritz, cantano inoltre in Cavalleria rusticana, Traviata, e Mala vita di Umberto Giordano, della quale furono i primi interpreti della prima assoluta il 12 febbraio a Roma.
Seguono una lunga serie di spettacoli che Gemma Bellincioni e Roberto Stagno a volte da soli e a volte in coppia, portano al successo sia in patria, sia all’estero: Amico Fritz al San Carlo di Napoli (dicembre 1891) - Mala vita (Roma, Teatro Argentina 21.2.1892, prima assoluta) - A Santa Lucia di Pierantonio Tasca (Kroll Theater di Berlino, 16.9.1892, prima assoluta) - Cavalleria rusticana e Mala vita a Vienna - La martire di Spiros Samara (Lirico di Milano 1894 prima assoluta, e Teatro Mercadante di Napoli) - Nozze istriane di Antonio Smareglia (Trieste, il 28 marzo 1895, prima assoluta) -Mara di Ferdinand Hummel (Firenze Teatro Pagliano, 24 aprile 1895, prima italiana) - Eros di Nicolò Massa (Firenze, Teatro Pagliano, 1895) - Silvano di Mascagni, Livorno, 1895 - La sorella di Mark di Giacomo Setaccioli (Roma Teatro Costanzi, 6 maggio 1896, prima assoluta) - Zanetto di Mascagni (Theater an der Wien 1896).
Durante gli undici anni che Gemma Bellincioni vive accanto a Roberto Stagno, aggiunge molti altri ruoli al suo repertorio, tra cui Alice in Roberto il diavolo, Manon di Massenet, e Charlotte in Werther. Ci sono inoltre alcune opere interpretate dalla Bellincioni che pur non riportate da fonti certe, le sono comunemente assegnate: Crispino e la Comare dei fratelli Ricci, Don Pasquale, Aida e Messaline di De Lara.
A Vienna, Roberto Stagno avverte i primi sintomi della malattia che in seguito causerà la sua morte nel 1897. Nel frangente Gemma continua a cantare da sola a San Pietroburgo, Mosca, Odessa, Karkhov, e Lemberg. Partecipa alla prima assoluta di Moïna di Isidoro De Lara (Monte Carlo 1897).
Il 14 aprile 1898 partecipa al Lirico di Milano, alla prima italiana (in italiano) di Sapho di Jules Massenet, ripeterà poi il ruolo a Lisbona e a Buenos Aires, con Caruso. Canta in Bohème a Graz nel 1898, e il 17 novembre 1898 crea il ruolo di Fedora al Teatro Lirico di Milano a fianco di Enrico Caruso.
Nel 1899 ha canta Mignon a Dresda e Firenze e Pagliacci a Zurigo.
Nel 1900 si è tra le prime ad aggiungere Tosca al suo repertorio.
Il 13 aprile 1901 crea a Roma il ruolo di Lorenza nell'omonima opera di Edoardo Mascheroni a fianco di Amedeo Bassi, che nel 1902 porterà anche a Napoli, questa volta a fianco di Francisco Viñas.
Nel mese di aprile 1903, dopo aver cantato un'ultima performance del Mefistofele al Costanzi di Roma con Caruso, aggiunge sei recite di Hänsel e Gretel di Humperdinck.
Nel 1904 partecipa al Teatro Lirico di Milano a due prime assolute Manuel Menendes di Lorenzo Filiasi (15 maggio) e La Cabrera di Gabriel Dupont (16 maggio) vincitrici di un concorso Sonzogno.
Nel 1905 canterà ancora in La Cabrera (in lingua francese) all’Opéra-Comique di Parigi a fianco del tenore francese Edmond Clément.
Nel 1905 è ancora al San Carlo di Napoli con Adriana Lecouvreur e per la prima mondiale di Vita Bretone di Leopoldo Mugnone. Poi ad Alessandria d’Egitto, Teatro Zizinia, per la prima assoluta di La Dogaressa di Nicola Sinadino (30 dicembre).
Marcella di Umberto Giordano, sarà la sua ultima creazione (Milano, Teatro lirico 9.11.1907) con Fernando De Lucia.
I suoi ultimi nuovi ruoli saranno Salomé, Zazà (Genova 1908) e Madama Butterfly (Varsavia 1908).
Nel 1907 canta con Mattia Battistini a Giuseppe Anselmi a San Pietroburgo (Traviata e Tosca) e poi sempre con Battistini al Costanzi di Roma in Werther e Thaïs. Chiude la sua lunga collaborazione con il Costanzi di Roma nel 1908 con quindici recite di Salomé. Manterrà in repertorio questo ruolo fino al 1911 cantandolo circa cento volte.
In quest’ ultima parte della sua carriera apparirà spesso come Violetta, Carmen, Tosca ma soprattutto come Salomé in, Italia, Portogallo, Francia, Polonia, Russia, Boemia, Austria, e Sud America.
Non ha mai cantato negli Stati Uniti.
Si ritirerà ufficialmente dalle scene nel novembre del 1911 cantando all’Opéra di Parigi, Salomé di R. Strauss, diretta dall'autore.
Dopo l'abbandono della scena lirica, Gemma Bellincioni ha insegnato a Berlino, poi a Roma (Santa Cecilia). In seguito istituì anche una scuola di canto a Vienna. Rientra in Italia nel 1932, e nel 1933 insegna arte scenica nell'Accademia Chigiana di Siena. Infine terrà per lunghi anni cattedra di canto al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli.
Durante la prima guerra mondiale, ha cantato in numerosi concerti.
In un grande concerto all'Augusteo di Roma, in onore dei soldati italiani e degli alleati, il 25 gennaio 1916, diretta da Bernardino Molinari e Sir Thomas Beecham, Gemma Bellincioni, ha cantato "Son pochi fiori" (Amico Fritz) e due canzoni di Tosti, e un altro sempre a Roma, ma questa volta al Teatro Argentina in favore dei figli dei richiamati al fronte, con Beniamino Gigli e Carlo Galeffi (19 maggio 1916).
Nel 1918 fonda una propria casa cinematografica, la “Gemma Film”, ribattezzata “Biancagemmafilm” quando nel 1921 entrò a farne parte anche la figlia Bianca. In questa sua avventura cinematografica Gemma Bellincioni ha prodotto 11 film, tra cui quello di “Cavalleria rusticana”.
Resta solo da dire che Gemma Bellincioni, nel 1924 si concesse una breve rentrée nel mondo dell’opera, cantando in una tournée nei Paesi Bassi a Rotterdam, l’Aia e Amsterdam, come Santuzza, Carmen e Tosca.
Pochi e molto ricercati dai collezionisti, sono i dischi che Gemma Bellincioni ci ha lasciato. Alcuni incisi nel 1903 per la G&T di Milano, e altri per La Pathé
di Parigi nel 1905, comprendenti arie da Fedora, Mefistofele, Cavalleria, Traviata, Mignon, Carmen, Otello, Bohème, Faust, Tosca.
(Vedi pagina discografia)
In merito alla voce "registrata" di Gemma Bellincioni, nel suo libro "Voci parallele", il tenore Giacomo Lauri-Volpi, avrà da dire:
"…Caratteristica di queste voci è che non sopportano l'imprigionamento in un disco. Esigono una scena e un pubblico presente: spazio, molto spazio. Nel meccanismo di un microfono e affidate alla materia plastica della cera, diventano anch'esse meccaniche…
Chi non udì la Bellincioni in teatro non potrà mai concepire nemmeno l'ombra di un'idea che rifletta il sentimento della sua voce e l'effusione della sua anima".
Gemma Bellincioni scrisse anche i libretti di due opere, di cui fu la prima interprete: "Eros" di Nicolò Massa (Teatro, alla Pergola di Firenze, 1895) e "La sorella di Mark" di Giacomo Setaccioli (Roma, Teatro Costanzi, 1896). Ha inoltre pubblicato un metodo di canto " Gesangschule" (Scuola di canto) edito a Parigi da Adolph Fürstner nel 1912, con testo italiano, francese, inglese e tedesco), e un libro di memorie "Io e il palcoscenico (Trenta e un anno di vita artistica)" edito a Milano nel 1920.
Muore a Roccabelvedere (Napoli) il 23 aprile 1950.
È sepolta a Livorno, assieme al compagno Roberto Stagno, nel cimitero di Montenero.
© Pietro Sandro Beato 2014