Nato a Parigi il 14 dicembre 1897
morto a Draguignan il 17 ottobre 1984
George Thill nasce a Parigi da Gabriel e Angèle Thill il 14 dicembre 1897.
Suo padre Gabriel era impiegato come critico e lettore presso una casa editrice parigina. Era inoltre un grande appassionato d’opera tanto che, pur di assistervi, partecipava come comparsa in molti spettacoli al Palais Garnier.
Quando George ha sei anni, si trasferisce con la famiglia a sud di Tolosa, dove per quattro anni frequenta la scuola locale. Va poi a vivere a Parigi con i parenti per completare la sua formazione.
Nel 1915 grazie a uno zio agente di cambio, trova lavoro presso la Borsa di Parigi.
Senza ricevere alcuna istruzione musicale, tranne alcune lezioni di piano in età giovanile, impara alcune arie d’opera, imitando le voci che uscivano dai dischi a 78 giri, che poteva ascoltare in un negozio della HMV in Boulevard des Italiens, prendendo come modello preferito Enrico Caruso.
Nel 1916 è arruolato nell’esercito francese e impiegato come fante in trincea. Fortunatamente durante una tregua è trasferito a un impiego amministrativo, che consisteva nello svolgere le pratiche per la sepoltura dei soldati morti in battaglia, avendo in alcune occasioni, anche il modo di cantare durante le funzioni funebri.
Quando al suo reggimento fu ordinato di ritornare al fronte, Georges colse l’occasione di partecipare a un corso di addestramento come pilota. Tuttavia non ebbe mai l’occasione di prendere servizio attivo, poiché sarà impiegato solo come istruttore, posizione questa, che gli permette di recarsi spesso a Parigi.
Su consiglio dello zio, George decide di iscriversi al Conservatorio della capitale francese. Nell’ottobre del 1918 per la sua prova d’ammissione, il giovane soldato Thill canta per la commissione “Vesti la giubba” da Pagliacci di Leoncavallo e alla seconda audizione “E lucevan le stelle” da Tosca di Giacomo Puccini. L’ammissione al Conservatorio avviene nell’aprile del 1919.
Compie con successo gli studi nel 1920 e nel 1921, ciò nonostante, su consiglio dell’amico Mario Podestà (che aveva studiato a Napoli con il tenore Fernando De Lucia e ne aveva tratto grande beneficio), decide di recarsi egli stesso a Napoli per farsi sentire dal grande tenore napoletano.
Accompagnato dalla madre Angèle, George parte per Napoli e affronta il giudizio di De Lucia, che dopo averlo ascoltato, prende la decisione di accoglierlo come allievo. De Lucia eserciterà una grande influenza sul giovane tenore francese, infatti, per tutta la sua vita continuerà a indicare il maestro napoletano come esempio.
Il 4 agosto 1921 durante il suo soggiorno napoletano assiste ai funerali di Enrico Caruso, dove il suo maestro De Lucia, durante la funzione religiosa intonerà il “Pietà Signore”.
Nel 1922 Fernando De Lucia è molto ammalato e non più in grado di insegnare, George decide quindi di ritornare in famiglia a Nizza. Qui continua gli studi di canto con Franco Pandolfini, figlio del baritono Francesco (1836-1916).
Nel 1923 sposa Gilberte Jaubert, nel 1924 nasce il primogenito Albert, mentre il secondogenito Raymond nasce nel 1926.
Il 15 gennaio 1925 ottiene un’audizione presso l’Opéra di Parigi con esito favorevole. Il direttore dell’Opéra Jacques Rouché offre al giovane tenore un periodo di prova come “allievo-cantante”. Se i risultati saranno soddisfacenti, la promessa è un eventuale futuro contratto.
Georges Thill fa il suo debutto operistico all’Opéra di Parigi il 24 febbraio 1924 nel ruolo di Nicias in Thaïs di Massenet con Genevieve Vix nel ruolo del titolo (e non il 15 maggio 1918 all’Opéra-Comique con Carmen, come erroneamente indicato da Rodolfo Celletti nel Volume “Le grandi voci”, e anche in altri lessici.).
Segue un periodo scoraggiante, durante il quale gli sono offerti solo ruoli minori, con uno stipendio che non gli permetteva di mantenere decorosamente la famiglia. Seppure agli artisti legati da contratto con l’Opéra, non era permesso cantare altrove, il direttore Rouché chiudeva volentieri un occhio quando i suoi artisti si esibivano altrove, visto che questo contribuiva a migliorare la loro esperienza. Nei mesi di agosto e di settembre, Thill canta il ruolo del titolo in Faust a Becon-les-Bruyères e in altri luoghi, tra cui Belleville e Vaugirard.
Il 25 settembre 1924 canta all’Opéra, nel suo primo ruolo da protagonista, Il Duca di Mantova in Rigoletto, e il 14 dicembre in Faust.
Il 31 gennaio 1925 debutta all’Opéra di Monte Carlo nella prima locale di Thaïs (Nicias).
In questo periodo Georges Thill incide le sue prime quattro facciate a 78 giri per la Columbia.
Nel luglio del 1925, spingendosi in un repertorio più “spinto”, canta nei ruoli di Radames, Jean (Hérodiade), Siegfried (Götterdämmerung) e poi nel 1926 Siegfried.
Il 10 giugno 1925 al Gaieté Lyrique avrà l’occasione di cantare il ruolo del Duca in Rigoletto per la prima volta in lingua italiana.
Nel 1926 inizia a impegnarsi in ruoli sempre più gravosi. Sebbene fortemente sconsigliato dall’esperto direttore François Ruhlmann, accetta di interpretare il ruolo di Canio in Pagliacci. Forte dell’esempio del suo maestro De Lucia che aveva cantato il ruolo di Canio, pur rimanendo un interprete eccezionale dei personaggi di Rossini e Donizetti, Thill non ascolterà il saggio consiglio del maestro Ruhlmann e in seguito avrà modo di pentirsene.
Canta per la prima volta il ruolo di Canio l’8 gennaio all’Opéra, con Jeane Laval nel ruolo di Nedda. Seguiranno i debutti in Alceste, Admete (8 febbraio); e in Roméo et Juliette (3 maggio), con Fanny Heldy nel ruolo di Juliette.
Il 28 agosto si alterna con Paul Franz (che il 5 agosto aveva interpretato il ruolo del “cavaliere” nella quattrocentesima recita di Lohengrin), ottenendo così una posizione sempre più preminente al Palais Garnier.
Durante le vacanze estive prende l’abitudine di cantare nelle migliori città termali.
Termina il 1926 all’Opéra con il ruolo di Rodolphe (Alfredo) in La Traviata (in lingua francese), l’opera che fino allora era esclusiva proprietà dell’Opéra-Comique, sarà messa in scena per la prima volta al Palais Garnier la sera della vigilia di Natale 1926, con Fanny Heldy quale Violetta.
Nel 1927 riprende a incidere, questa volta con il nuovo sistema elettrico. In quest’anno Thill canta al Palais Garnier come protagonista in nove opere: Traviata, Pagliacci, Faust, Rigoletto, Hérodiade, Roméo et Juliette, Thaïs e Aida.
Nella primavera del 1928 ha luogo all’Opéra di Parigi la prima francese di Turandot e a Georges è assegnato il ruolo di Calaf, mentre Turandot è il soprano Maryse Beaujon (l’opera è cantata in lingua francese). Thill è molto apprezzato, mentre il capolavoro di Puccini non è gradito da pubblico e critica e dopo il 14 gennaio 1929, è accantonato.
Dopo aver sottoscritto un contratto con L’Opéra-Comique, Georges Thill, il 15 maggio 1928, fa la sua prima apparizione alla Salle Favart nel ruolo di Don José in Carmen, cui seguono: Lakmé, Manon, Werther, Pagliacci e Tosca.
Il 30 maggio appare per la prima volta al Covent Garden di Londra nel ruolo di Samson in Samson et Dalila di Saint-Saëns
Il 28 luglio debutta all’Arena di Verona nel ruolo di Calaf, con Anna Roselle (Turandot), Rosina Torri (Liù) e Salvatore Baccaloni (Timur), ottenendo un personale successo e una vera ovazione dopo l’aria “Nessun dorma”. Dopo questo successo all’Arena di Verona, Thill riceve moltissime offerte da teatri italiani, ma i suoi impegni con l’Opéra non gli consentiranno altre uscite.
A questo punto della carriera il nome di Thill ha raggiunto ormai una fama internazionale. Il suo agente, l’impresario Emilio Ferone, lo consiglia di prendere in considerazione le offerte che gli sono offerte dai grandi teatri: La Scala di Milano, il Colón di Buenos Aires, il Metropolitan di New York, tuttavia Thill esita a staccarsi dall’Opéra. Per convincerlo Ferone gli fa presente che, per guadagnare quello che può riscuotere in due mesi al Teatro Colón, dovrebbe lavorare per dieci anni all’Opéra.
Thill trova in merito un compromesso con l’esigente direttore dell’Opéra, compromesso, che tuttavia, gli procurerà serie conseguenze.
Thill debutta alla Scala di Milano come Calaf il 2 marzo 1929 con replica il 7 marzo, Turandot era Bianca Scacciati e Liù, Mafalda Favero.
Dopo alcune recite a Monte Carlo torna a Parigi per due recite di Lohengrin e due di Carmen. Il 2 maggio sostituisce Paul Franz nel ruolo di Enée in Les Troyens di Berlioz.
Il contratto stipulato da Ferone con il Colón, porta Thill a Buenos Aires per tre mesi e lo vede protagonista in venti spettacoli di sei opere: Turandot (2), Andrea Chénier (5), Pagliacci (3), Samson et Dalila (5), Faust (3), Carmen (2).
Si trasferisce poi in Uruguay per una breve stagione al Teatro Solis di Montevideo (Carmen e Andrea Chénier).
Tornato a Parigi, il direttore Rouché, gli assegna il ruolo di Arnold nella nuova produzione di Guillaume Tell messa in scena al Palais Garnier, ruolo che il tenore troverà particolarmente faticoso. Questo ritorno a Parigi è per Thill un vero “tour de force”, che mette a dura prova l’organo vocale del tenore. Questo l’elenco delle opere sostenute:
11 ottobre: Lohengrin (Salle Favart)
19 ottobre: Carmen (Salle Favart)
21 ottobre: Guillaume Tell (Palais Garnier)
24 ottobre: Carmen (Salle Favart)
30 ottobre: Guillaume Tell (Palais Garnier)
2 novembre: Carmen (Salle Favart)
4 novembre: Werther (Salle Favart)
6 novembre: Guillaume Tell (Palais Garnier)
7 novembre: Carmen (Salle Favart)
10 novembre: Carmen (Lille)
11 novembre: Guillaume Tell (Palais Garnier)
13 novembre: Werther (Salle Favart)
Come si può leggere, gli è stato chiesto di cantare in ruoli impegnativi anche in serate consecutive, senza dimenticare che, nelle cronache dell’epoca si legge sulla sua disponibilità di cantare nel ruolo di Arnold, “prendendo” le note alte (do e do diesis) con voce piena secondo la tradizione iniziata da Gilbert-Louise Duprez.
Nel gennaio del 1930 ritorna alla Scala di Milano ancora come Calaf con Bianca Scacciati, 5 recite. Seguite da 4 recite di La fanciulla del West con Gilda Dalla Rizza nel ruolo di Minnie.
Appare per l’ultima volta alla Scala sempre nel ruolo di Calaf il 28 aprile 1930 a fianco di Maria Nemeth, sua compagna di studi ai tempi di De Lucia.
Da maggio ritorna al Teatro Colón di Buenos Aires con Don Carlo (ruolo del titolo) con Tancredi Pasero e Carlo Galeffi, Fanciulla del West con Gilda Dalla Rizza, Andrea Chénier con Gilda dalla Rizza e Carlo Galeffi, Carmen, in italiano, con Gabriella Besanzoni, Benvenuto Franci e Victor Damiani che si alternano come Escamillo (otto recite), Sadko (ruolo del titolo) in lingua francese, con la partecipazione di Tito Schipa che ha cantato la “canzone” del commerciante Indù.
Thill canta a Buenos Aires anche nella stagione di primavera (settembre/ottobre 1930) debuttando il ruolo di Faust in Mefistofele con Hina Spani e Tancredi Pasero, Pagliacci con Carlo Galeffi, che canta anche nel ruolo di Telramund con Hina Spani come Elsa in Lohengrin, il ruolo del “cavaliere” è interpretato da Georges Thill in lingua francese, mentre il resto del cast canta in italiano.
Il 20 marzo 1931 debutta al Metropolitan di New York come Roméo in Roméo et Juliette di Gounod, con Grace Moore, Lawrence Tibbett e Léon Rothier, seguono, Faust con Elisabeth Rethberg, Ezio Pinza e Tibbett (25 marzo) e Aida ancora con la Rethberg, Giuseppe Danise, Ezio Pinza e Carmela Ponselle come Amneris, direttore Tullio Serafin (3 aprile). Queste sue prime apparizioni al Metropolitan ebbero un buon esito di pubblico e di critica, tranne Lawrence Gilman, critico del New York Tribune che in una severa critica lo definisce, tra l’altro, un mediocre cantante ed un inconsistente attore.
Ritorna a Parigi per Tannhäuser e Lohengrin (maggio), e poi ancora a Buenos Aires: Manon (5 giugno) con Nino Vallin e la direzione di Ernest Ansermet; Faust ancora con la Vallin e Ansermet (19 giugno); Tosca con Giuseppina Cobelli e Titta Ruffo (23 giugno); Fra Gherardo di Ildebrando Pizzetti con Cobelli, Pinza, Baccaloni (17 luglio); Nazdah di Athos Palma (Aruna) con Isabel Marengo nel ruolo del titolo (14 agosto), e infine Pagliacci con Isabel Marengo e Carlo Galeffi. In questa stagione al Colón Thill canta in 18 recite.
Nell’ottobre del 1931 Thill apre la stagione all’Opéra di Parigi, con Roméo et Juliette a fianco di Bidu Sayão nel ruolo di Juliette, seguita da Aida.
Il 26 gennaio 1932 debutta nel ruolo di Jean de Leyde (Le Prophete di Meyerbeer) a Monte Carlo.
Subito dopo parte per New York per il suo secondo appuntamento al Metropolitan. Durante la traversata contrae una fastidiosa infezione alla gola, che tuttavia non
gli impedisce di cantare in Faust nella matinée del 13 febbraio con Elisabeth Rethberg nel ruolo di Marguerite e Léon Rothier come Méphistophélès, ricevendo unanimi consensi sia
di pubblico sia di critica (il secondo e terzo atto sarà radiotrasmesso).
Pur non ancora completamente guarito, il 19 febbraio è in scena come Gérald in Lakmé con Lily Pons nel ruolo del titolo. La sera del 26 febbraio è Roméo mentre Juliette è Grace Moore e Frère Laurent Ezio Pinza. La sera del 28 marzo canta per l’ultima volta al Metropolitan in una recita di Sadko. La severa critica di Lawrence Gilman fatta l’anno prima e alcune considerazioni fatte dal critico Irving Kolodin, dopo il Faust cantato in questa stagione, sono spesso citate come prova dell’incapacità di Thill di cantare all’estero con la stessa bravura che dimostrava in patria.
Dopo il suo addio al Metropolitan, Thill si presenta al Palais Garnier in Alceste di Gluck (23 maggio), seguito da Mârouf.
Segue un lungo periodo di riposo, alla fine del quale si presenta per la prima volta alla Staatsoper di Vienna nel ruolo di Samson affiancato dal mezzosoprano ungherese Rosetta Anday (20 novembre 1932), seguito da Carmen sempre con Rosetta Anday (24 novembre).
Nel gennaio del 1934 è nominato cavaliere della “Légion d’Honneur” , primo tenore francese a ricevere questa onorificenza per meriti artistici.
Il 10 marzo 1934 mentre è alla guida della sua “Hispano-Suiza”, automobile sportiva molto veloce e potente, si scontra con un veicolo proveniente in senso opposto, uscendone fortunatamente praticamente illeso.
Partecipa alla Stagione Lirica dell’Opéra di Monte Carlo.
In aprile a Epinay, inizia le riprese del suo primo film “Chanson de Paris”, dove interpreta alcune canzoni di Maurice Yvain e arie da Pagliacci e Lohengrin. Due mesi dopo riprende le rappresentazioni al Palais Garnier: Damnation de Faust, Esclamonde, Tannhäuser, Pagliacci, Lohengrin e nella prima assoluta di Rolande et le Mauvais Garçon di Henri Rabaud nel ruolo di Gaspard.
Il 2 giugno tornando in automobile a Parigi dopo una recita di Esclamonde ad Aix-en-Provence, per evitare di investire un ciclista sterza bruscamente finendo contro un albero, riportando la frattura del femore e altre lievi ferite.
Alla vigilia di Natale, accolto con grande calore, ritorna sul palcoscenico del Palais Garnier come Radames. L’ultimo giorno dell’anno in occasione della millesima rappresentazione di Faust, Thill canta nel ruolo del titolo assieme al soprano Yvonne Gall quale Marguerite, in una serata di gala alla presenza del presidente francese, dove il coro per l’occasione è “integrato” da artisti come: José Luccioni, Miguel Villabella, Edmond Rambaud, Charles Cambon e molti altri cantanti principali dell’Opéra.
Nel 1935 Georges Thill è impiegato dall’Opéra in 27 recite di 11 opere: Faust (6), Lohengrin (5), Aida e Damnation de Faust (3 ciascuna), Samson et Dalila, Roméo et Juliette, Hérodiade (2 ciascuna), e in singole recite di Mârouf, Traviata, Pagliacci e Rolande et le Mauvais Garçon.
Una sola apparizione a Monte Carlo (23 marzo) Faust con Yvonne Gall.
Poi Bordeaux (7 e 14 marzo) Faust, Hérodiade e Pagliacci. Tolosa (Lohengrin), Nizza (Aida), Lione (Hérodiade e Pagliacci), Nancy (Traviata).
Si esibisce per la prima volta nei territori francesi dell’Africa settentrionale: Casablanca (Faust e Carmen), Rabat (Pagliacci).
Il 1936 è l’anno del debutto del ruolo di Raoul in Les Huguenots di Meyerbeer, che avviene al Palais Garnier il 20 marzo. La prima rappresentazione è radiotrasmessa in tutta la Francia. Il successo è trionfale, e tutta la stampa parigina è concorde nel confermarne il successo. Le repliche saranno sette.
Alla fine di marzo incide alcuni brani da Lohengrin assieme al soprano Ninon Vallin.
A maggio Thill avrebbe dovuto presentarsi al Teatro Colón per interpretare il ruolo di Samson, purtroppo un’infezione alle vie respiratorie contratta durante la traversata gli impedisce di cantare fino al 14 luglio, quando se pur tardivamente, si esibisce appunto nel ruolo di Samson. In questa travagliata stagione al Colón, dopo aver cancellato alcune recite di La Traviata, riesce tuttavia, a cantare in due recite di Werther a fianco del mezzosoprano Lucienne Anduran (23 e 26 luglio).
Una volta ripresosi dalla malattia parte per il Brasile per partecipare alle commemorazioni in onore del centenario della nascita del compositore Carlos Gomes. A Rio de Janeiro, canta per la prima volta nel ruolo di Pery in Il Guarany (20 agosto), poi in Lakmé con Bidu Sayão (5 settembre). Si trasferisce poi a São Paolo per Werther (13 settembre) e Il Guarany (17), che quattro giorni più tardi presenta anche a Santos.
Ritornato in Francia, il 28 ottobre canta in Werther a Le Havre.
Il 16 novembre canta in Les Huguenots al Teatro Sarah Bernhard di Parigi che ospitava momentaneamente gli spettacoli del Palais Garnier chiuso per restauro.
Tra il dicembre 1936 e il gennaio 1937, si reca in tournée in alcune città dell’Unione Sovietica: Leningrado, Odessa, Kiev, Kharkov, Mosca. Termina il tour a Riga il 18 gennaio con Lohengrin.
Il 21 febbraio 1937 il Palais Garnier restaurato riapre i battenti. George Thill e Germanie Lubin si esibiscono nel primo atto di Lohengrin e nel secondo di Ariane di Jules Massenet.
In occasione delle celebrazioni per l’incoronazione di Giorgio VI d’Inghilterra, sir Thomas Beecham organizza una stagione speciale al Covent Garden. A Thill sono affidati i ruoli di Mario Cavaradossi e Don José. Carmen va in scena il primo maggio (il secondo atto fu radiotrasmesso a livello nazionale), purtroppo la prestazione di Thill fu disastrosa, tanto che fu subito sostituito da Giovanni Martinelli, in Carmen e in Tosca per tutte le successive repliche.
Nel 1938 appare per l’ultima volta al Colón di Buenos Aires in tre opere francesi: Werther con Ilka Popova; Louise con Solange Petit-Renaux, e Rolande et le Mauvais Garçon ancora con Solange Petit-Renaux nel ruolo di Rolande.
Tornato a Parigi, prende parte al suo secondo lungometraggio “Louise” tratto dall’opera di Gustave Charpentier con la regia di Abel Gance e il soprano americano Grace Moore come protagonista, film che otterrà un notevole successo.
Durante la seconda guerra mondiale, Thill fu spesso ospite alla radio per sostenere il morale del popolo francese.
L’Opéra rimase aperta, ma con poco pubblico e con una sostanziale diminuzione dei compensi per i cantanti. Tra la fine del 1939 e l’inizio del 1940, Thill canta in: Damnation de Faust, Samson et Dalila, Aida, Roméo et Juliette e Mârouf.
Il 14 maggio 1940 l’esercito tedesco invade la Francia ed entro il 16 giugno Parigi è in mano al nemico.
Tra settembre e novembre Thill canta a Bordeaux (Carmen e Samson et Dalila); Marsiglia (Samson e Pagliacci); Tolone (Hérodiade).
Con l’inizio del 1941 molti parigini iniziano a tornare a frequentare il Palais Garnier ma i cantanti continuano a essere assunti con contratti ridotti, che nel caso di Thill passarono dai 10.000 a 2.000 franchi a prestazione. Con un reclamo al direttore Rouché, Thill chiede che la sua retribuzione ritorni ai livelli normali, ma si sente rispondere che, la forza occupante ha emesso un decreto ministeriale che vieta di aumentare i compensi agli artisti. A tale rifiuto Thill reagisce con una risposta concisa: “Molto bene, allora che il ministro venga lui a cantare il Lohengrin” e lascia per sempre l’Opéra.
Tagliata ogni connessione con L’Opéra, Thill appare ora nei teatri di provincia, qualche volta in opera, ma molto più spesso in concerto.
Nel febbraio del 1941 parte per un tour nelle colonie francesi del Nord Africa. Canta in concerto a Bône e Algeri, dove canta anche in Carmen; a Tunisi canta in Samson et Dalila e Pagliacci, seguono una serie di concerti a Rabat, Casablanca e in altre città meno conosciute.
In giugno ritorna a Parigi per i concerti wagneriani al Théâtre du Châtelet di Parigi e a Bordeaux. Si prende poi un lungo periodo di riposo fino al 17 dicembre, quando canta in Pagliacci nella città di Chartres semidistrutta dai bombardamenti.
Nel 1943 canta in almeno 36 concerti e 21 spettacoli di tre opere: Werther (13); Pagliacci (5); Carmen (3).
Il 2 maggio assieme al soprano Germanie Hœrner canta in estratti da Lohengrin al Théâtre du Châtelet e poi al Palais de Chaillot nella scena del Nilo in Aida.
Il 30 giugno Radio Paris ha trasmesso Rolande et le Mauvais Garçon. Ci furono inoltre tre trasmissioni da Radio Monte Carlo: Werther (7 settembre); un Concerto (il 10) e Samson et Dalila (il 14).
Nel mese di ottobre Jacques Rouché gli chiede di ritornare a cantare per l’Opéra incontrando il suo rifiuto. Chiude l’anno con un tour in Belgio.
Dopo una lunga pausa torna a Parigi per alcuni concerti al Palazzo Gaumont, al Châtelet, e poi in tre concerti di grande successo alla Salle Gaveau nei mesi di luglio e agosto. Fino alla fine dell’anno Thill prende parte ad almeno 24 eventi musicali nella città di Parigi.
Il 30 dicembre 1944 al “Vélodrome d’hiver” di Parigi, partecipa a una toccante cerimonia commemorativa, in memoria dei 6.900 cittadini di religione ebraica, li rinchiusi nel mese di luglio 1942, prima di essere deportati nei campi di concentramento.
Nel 1946 canta in una sola opera, tuttavia si esibisce in circa cinquanta concerti a Bruxelles, Svizzera e Austria. Dopo un periodo di riposo parte per il Canada francese, dove canta per tutti quei francesi che vivevano separati dalla patria. Il 14 luglio, un pubblico di 20.000 persone presenti allo stadio di Quebec, gli riserva un’accoglienza entusiastica. Parte poi per un tour in Australia e Nuova Zelanda.
Nel corso dei tre anni successivi, Thill si esibisce in almeno centotrenta concerti alternati da lunghi periodi di riposo. Le uniche rappresentazioni operistiche sono state due recite di Samson et Dalila, una a Lione (15.3.1949) e l’altra a Rouen (14.6.1949).
Dal dicembre 1949 al maggio 1950 è in Nord Africa.
Il 5 novembre 1950 è al Covent Garden per un concerto di arie d’opera e canzoni. Il 21 novembre inizia un Tour in Francia e poi all’estero: Mauritius, Reunion Island, Madagascar, Kenya, Congo Belga e Svizzera. Dopo due concerti in due piccole città francesi, annulla il tour, tornando a casa con la voce a brandelli.
Tra il 1951 e il 1952, si sottomette a energiche cure per la sua laringe. Faticosamente riprenderà gli esercizi che gli erano stati insegnati da De Lucia e dopo un duro lavoro si vedrà la voce quasi restituita. Con coraggio il 12 giugno 1952 si presenta in concerto alla Salle Gaveau di Parigi ottenendo un lusinghiero successo di pubblico e di critica. Altri due concerti in agosto confermano che Thill ha in parte recuperato il suo antico splendore, tuttavia non canta più in pubblico fino al 16 gennaio 1953 quando partecipa a un concerto presso l’Opéra di Lione, cui seguiranno nei mesi di gennaio e febbraio altre esibizioni a Rouen, Saint-Etienne, Parigi (Salle Pleyel).
L’addio ufficiale alle scene di Thill avviene l’11 giugno 1953 all’Opéra-Comique con il ruolo Canio in Pagliacci.
Nel 1956, dopo il ritiro può dedicarsi ai suoi hobby preferiti: La guida di auto veloci, la pittura, la ricerca di oggetti di antiquariato e vini pregiati.
Vive con la moglie nella periferia di Parigi, nel 1966, quando la moglie muore per una crisi cardiaca, si trasferisce a Parigi.
In seguito, una sua ammiratrice di lunga data, diviene sua fedele compagna e nel 1975 vanno a vivere in mezzo ai vigneti nel “Le Midi” una zona fertile della Francia sud-orientale.
Georges Thill si spegne a Draguignan il 15 ottobre 1984.
In età avanzata ebbe a dire:
“Credo che il rimprovero più grande che posso fare a me stesso, è quello di aver accettato tutto quello che mi è stato chiesto di cantare, senza osservare il sufficiente tempo di riposo. Ho interpretato anche molti ruoli faticosi che cantavo troppo spesso. Mi dispiace di non essere stato adeguatamente consigliato da persone competenti e bene informate. Oggi ritengo che avrei dovuto limitare il mio repertorio a otto o dieci titoli, intervallati con più ripetizioni degli stessi ruoli. Ho fatto parte della troupe del Teatro dell’Opéra e non sapevo come rifiutare i vincoli che mi venivano imposti. Mi hanno fatto cantare più di cinquanta ruoli, sono stato incitato ad abusare della mia voce, tanto da cantare in Carmen alla vigilia di Guillaume Tell”.
Lascia una vastissima discografia comprendente oltre duecento tra arie e duetti d’opera, romanze e lied. Più tre opere complete, Werther, Carmen e Louise.
© Pietro Sandro Beato 2015