Giuseppina Zinetti - Mezzosoprano

Guseppina Zinetti - mezzosoprano

Nata a Ferrara 21 ottobre 1879
Morta a Milano 28 febbraio 1973

Giuseppina Zinetti nasce come Giuseppina Marconi il 21 ottobre 1879 a Ferrara da una famiglia di umili origini, figlia di Mauro Cesare Marconi e Giuseppina Travagli.

Prende lezioni di canto già all’età di tredici anni. Più tardi prenderà lezioni private al Liceo Musicale “Rossini” di Pesaro, qui conoscerà il suo futuro marito Gaetano Zinetti (1873-1911) dal quale prenderà il cognome Zinetti, che unito al nome di battesimo, diventerà il “suo” nome in arte.

Gaetano Zinetti in breve tempo, diventerà un direttore d’orchestra molto apprezzato. Il matrimonio si svolse il 4 febbraio 1899 a Bologna, dove il marito si trovava a dirigere.

Purtroppo, il marito morirà in giovane età (37 anni).

Morto il marito Giuseppina decide di trasferirsi a Milano con le figlie Dora e Lina per cercare di intraprendere la professione per cui aveva studiato.

L’impresario del Teatro Dal Verme le concede un’audizione che ebbe successo.

Il 17 dicembre 1912 Giuseppina debutta dunque al Teatro Dal Verme ancora con il doppio nome Marconi-Zinetti nel ruolo di Bersi in Andrea Chénier di Giordano a fianco di Aureliano Pertile e Maria Wroblewska, direttore Giuseppe Radini Tedeschi.

Qualche giorno dopo sempre nello stesso teatro si esibirà nei ruoli di Flora e Annina nella Traviata di Giuseppe Verdi a fianco del tenore Tito Schipa.

Fu questo il suo inizio di carriera in cui per circa quattro anni avrebbe sempre interpretato ruoli minori.

Attraversato l’oceano, il 25 maggio 1913 debutta al teatro Colón di Buenos Aires come La contessa di Ceprano in Rigoletto a fianco di Riccardo Stracciari, Giuseppe Anselmi e Maria Barrientos, poi sarà Flora in La traviata e ancora, Ursula in Feuersnot di R. Strauss con Salomea Krusceniski, Riccardo Stracciari e la direzione di Antonio Guarnieri, cantato in lingua italiana.

Ritornata in Italia, è nuovamente presente al teatro Dal Verme come Clotilde in Norma (ottobre) con Ester Mazzoleni (Norma) e la direzione di Ettore Panizza, poi in Sonnambula (Teresa), Flora e Annina in La traviata, La contessa e Suor Cristina in Mese Mariano di U. Giordano. La contessa di Ceprano e Giovanna in Rigoletto. Nel gennaio del 1914 esegue alcune recite dell’opera Il Natale di Arturo Cadore.

Ritorna in Argentina, dove il 16 maggio 1914 al Colón di Buenos Aires interpreta il secondo scudiero nel Parsifal di R. Wagner con Charles Rousselière, Carlo Galeffi e la direzione di Tullio Serafin. Seguiranno i ruoli di Puck in Oberon di C.M. von Weber — Marta in Faust, a fianco di Alessandro Bonci e Nazzareno de Angelis — Un’ancella in L’amore dei tre re di Montemezzi con Nazzareno de Angelis e Luca Botta.

In autunno ritorna al teatro Dal Verme interpretando sempre secondi ruoli.

Il 4 marzo 1915 è al Filarmonico di Verona come Siebel nel Faust di Gounod con la direzione di Antonio Guarnieri. In aprile in un tour in 15 città del nord Italia intraprenderà il ruolo di Pierotto nell’opera Linda di Chamounix di Donizetti. In estate è a La Spezia, poi in autunno ritorna al teatro dal Verme nel ruolo della Rossa in Madame Sans-Gêne di Giordano, diretta da Arturo Toscanini.

Il 30 novembre è al teatro Goldoni di Livorno nel ruolo della nutrice nella Fedra del maestro Romano Romani.

Il 26 dicembre 1915, inaugura la stagione al Costanzi di Roma con Boris Godunov in lingua italiana (Teodoro) a fianco di Eugenio Giraldoni, Aureliano Pertile e la direzione di Edoardo Vitale. Nello stesso teatro canterà fino alla stagione 1929-30 nelle seguenti opere: Manon Lescaut (un musico) — Otello (Emilia) — Madama Butterfly (Suzuki) — Luisa di Charpentier (La madre) — Andrea Chénier (La contessa di Coigny) — Huémac di P. De Rogatis (Mayabel) — Francesca da Rimini (Smaragdi) — Il trovatore (Azucena) — Lucrezia Borgia (Maffio Orsini) — Mefistofele (Marta e Pantalis) — Mignon (Ruolo del titolo) — Rigoletto (Maddalena) —Tristano e Isotta (Brangania) — La dannazione di Faust (Margherita) — Aida (Amneris) — Carmen (Ruolo del titolo) — Il matrimonio segreto (Fidalma)

Fu proprio a Roma il 28 marzo del 1917 che a Giuseppina Zinetti si presenta l’occasione che le cambierà la vita artistica. Durante una produzione del Trovatore al Teatro Costanzi, il mezzosoprano Gabriella Besanzoni, titolare del ruolo di Azucena, si ammala, e Giuseppina è destinata a sostituirla nel ruolo. Da questo momento in poi abbandonerà i secondi ruoli.

Nell’estate del 1916 è a Milano al teatro Carcano quale Federico in Mignon di A. Thomas — Lola in Cavalleria rusticana — Tesio nella prima assoluta di Maria sul Monte di P. Riccitelli e infine Giglietta in Isabeau di Mascagni. Sempre a Milano ma al teatro Dal Verme sarà Fidalma in Il matrimonio segreto.

Il 30 dicembre 1917 la troviamo al teatro Liceu di Barcellona (teatro in cui ritornerà spesso), nel ruolo di Azucena a fianco di Bernardo De Muro. Successivamente il 10 gennaio 1918 sarà Maddalena in Rigoletto con Mariano Stabile e Tito Schipa. Causa una grave malattia abbandona il Liceu e ritorna a casa.

Il 14 aprile 1918 è presente al teatro Chiarella di Torino nel ruolo di Mignon con Charles Hackett ed Enrico Molinari. Nell’estate ritorna al teatro Carcano di Milano dove interpreta Leonora in La Favorita di Donizetti e debutta la sua prima Carmen, opera, che in seguito sarà uno dei suoi più importanti “cavalli di battaglia” .

Nel 1919 al Petruzzelli di Bari è Amneris in Aida, poi Carmen e La Gioconda (Laura). Per il restante periodo dell’anno canterà sempre in Carmen in vari teatri italiani.

il 24 gennaio 1920 è Amneris a fianco di Miguel Fleta nel ruolo di Radamès. In aprile è alla Volksoper di Vienna con Aida, Carmen e Cavalleria Rusticana (Santuzza).

il 31 luglio debutta (unica sua volta) all’Arena di Verona come Amneris in Aida a fianco di Tina Poli-Randaccio e Alessandro Dolci e con Aureliano Pertile il 15 agosto.

Il 21 gennaio 1921 Debutta a Trieste il ruolo di Dalila, (ruolo che porterà anche a Catania con Amador Famadas quale Sansone) e poi sarà Carmen con Aureliano Pertile.

Il 27 ottobre è Carmen a fianco di Miguel Fleta al Teatro La Fenice di Venezia, qui canterà anche in L’Italiana in Algeri (1927) e sempre nel 1927 in La fata Malerba di Vittorio Gui, opera rappresentata in prima assoluta che subì un fiasco clamoroso e dovette essere abbandonata dopo la seconda recita. Precedentemente nel 1915 fu Pierotto nella Linda di Chamounix a fianco di Esperanza Clasenti ed Elvino Ventura.

Il 25 febbraio 1922 per il terzo anno consecutivo ritorna al Verdi di Trieste come Ottaviano in Il cavaliere della rosa di R. Strauss con Maria Labia e Pavel Ludikar, direttore Gino Marinuzzi.

In seguito debutta il ruolo di Fedora al Politeama Greco di Lecce. Conclude l’anno al Politeama Rossetti di Trieste con Carmen.

Inizia il 1923 al Costanzi di Roma, mentre in agosto canta in Aida a Udine nel Piazzale del Castello davanti a 10.000 spettatori.

Il 19 gennaio 1924 è nuovamente a Trieste con Fedora.

Passa i mesi di febbraio e marzo in Egitto tra il Cairo e Alessandria interpretando ruoli di Amneris, Carmen e Dalila.

In maggio è in Olanda con Carmen, Fedora e Aida.

Ritornata in Italia canta a Brescia, Cento, Firenze e Ferrara nel ruolo di Carmen.

Debutta al Teatro alla Scala di Milano il 4 dicembre 1924 con Carmen a fianco di Giulio Crimi e Benvenuto Franci con la direzione di Vittorio Gui, cui seguirà il 22 febbraio 1925 Aida con Giannina Arangi Lombardi e Aureliano Pertile.

In novembre torna al Liceu di Barcellona con Carmen a fianco di Miguel Fleta. In una critica dell’evento apparsa su “La Vanguardia”, si può tra l’altro leggere:

“…Miguel Fleta debuttava al Liceu e, sebbene il suo sia stato il più grande trionfo della serata, l’affascinante Giuseppina Zinetti ha ricevuto una gran parte degli applausi…”

In seguito canterà per la prima volta in Orfeo ed Euridice di Gluck, ottenendo un esaltante successo, da lei ricordato come uno dei suoi più grandi successi della sua carriera, tanto da doverlo ripetere ogni anno, in tutti tre gli anni che si esibì al Teatro del Liceu. Dopo i grandi successi al Liceu, Giuseppina Zinetti si produsse a Maiorca e in diverse città della Spagna.

Si ripresenta alla Scala il 1° gennaio 1926 con Carmen e poi in Aida. L’11 marzo è a Trieste nel ruolo di Ottaviano in Il cavaliere della Rosa.

Il 5 maggio inizia dal Teatro Principal di Valencia un tour in varie città spagnole con La Favorita a fianco di Miguel Fleta, suo partner anche in Carmen e Aida. Durante questa tournée ci furono molte lamentele del pubblico per l’esagerato aumento del prezzo dei biglietti; tuttavia, Il teatro di ogni città toccata dai due illustri artisti presentava sempre il cartello “Tutto esaurito”.

Il 25 giugno s’imbarca da Bilbao per unirsi alla compagnia di Walter Mocchi in partenza per Rio de Janeiro e San Paolo, dove nell’arco di due mesi, si esibirà in Carmen con Bernardo De Muro, Aida, Sansone e Dalila e per l’unica volta nella sua carriera in Don Quichotte di J. Massenet con Vanni-Marcoux nel ruolo del titolo e Eboli in Don Carlo di G. Verdi a fianco di Francesco Merli

Conclude l’anno a Barcellona con Carmen a fianco di Miguel Fleta, e da protagonista in altri cinque ruoli.

Il 3 febbraio 1927 è alla Scala in Carmen con la direzione di Gabriele Santini.

il 7 dicembre è ancora a Barcellona in Carmen con Miguel Fleta e poi Fricka nella Walkiria e Amneris in Aida, e il 4 gennaio 1928 canta in La Gioconda (Laura) con Aroldo Lindi e Tina Poli-Randaccio.

Tra maggio e settembre del 1928 partecipa a una lunga tournée in Australia con un gruppo di artisti italiani di grande fama, tra cui: Toti dal Monte, Lina Scavizzi, Enzo De Muro Lomanto, Francesco Merli, Apollo Granforte, ecc. mentre tra gli artisti stranieri figuravano, tra gli altri, i celebri John Brownlee e Hina Spani. Le città toccate dal tour furono, Geelong, Melbourne, Sydney, Adelaide e Perth. Giuseppina Zinetti cantò in diciassette recite di Aida, otto di Lohengrin, due di Trovatore e due di Carmen, queste ultime due eseguite entrambi a Melbourne.

il 29 dicembre la troviamo nuovamente a Barcellona (per la sesta volta) come Amneris in Aida a fianco di Hipólito Lázaro e Iva Pacetti, seguiranno Favorita, Carmen e Orfeo e Euridice.

Il 26 dicembre 1929 è a Roma quale Fidalma in Il matrimoni segreto

Dal 1930 in poi, le sue esibizioni sono molto meno frequenti, in quest’anno appare solo in tre produzioni: Mignon a Modena, L’Italiana in Algeri a Padova e Carmen a Savona.

L’11 febbraio 1931 è a Torino nel Matrimonio segreto (Fidalma).

Poi Carmen a Lugano.

Il 22 giugno effonde dall’ E.I.A.R. sigla della radio italiana il ruolo di Carmen a fianco di Nino Piccaluga nel ruolo di Don José, sempre alla radio il 16 settembre interpreta Ortruda in Lohengrin con Ettore Parmeggiani nel ruolo del cavaliere del cigno, e il 29 novembre 1931 interpreta il ruolo di Sirena nella prima mondiale dell’opera Maggiolata Veneziana di Rino Selvaggi.

Il 30 luglio 1931 partecipa al Festival di Salisburgo come Fidalma (Matrimonio segreto).

il 16 gennaio 1932 canta in Mignon al Carlo Felice di Genova, mentre il 5 marzo è a Palermo quale Ottaviano nel Cavaliere della Rosa, e il 23 luglio in Carmen.

Dopo queste recite palermitane sembra non abbia cantato altro tranne il ruolo di Zia Principessa in Suor Angelica al Teatro Vittorio Emanuele di Torino a fianco di Magda Olivero. Questo molto probabilmente è stato il suo definitivo addio alle scene.

Giuseppina Zinetti aveva in repertorio circa 70 titoli.

Dopo il suo ritiro dalle scene si è dedicata all’insegnamento del canto e scena.

 

Sua figlia Lina Zinetti ha avuto una carriera di successo come cantante d'opera, ha poi insegnato canto nella stessa abitazione, dove aveva insegnato la madre.

 

Giuseppina Zinetti muore a Milano il 28 febbraio 1973 ed è sepolta nella tomba di famiglia a Sanguinetto.

 

Lascia alcuni interessanti dischi a 78 giri incisi nella seconda metà degli anni Venti e oggi riversati in CD dalla casa discografica “Lebendige Vergangenheit” e l’incisione completa di Il trovatore (Azucena) con Francesco Merli (Manrico), Bianca Scacciati (Leonora), Enrico Molinari (Il conte di Luna), Corrado Zambelli (Ferrando), direttore Lorenzo Malajoli, inciso tra il 10 e il 23 maggio del 1930 su 28 facciate a 78 giri per la Columbia di Milano, e oggi riversato in CD.

 

Sulla "Rassegna melodrammatica n° 1859 del 15 marzo 1973.

È riportato un bel necrologio che qui trascrivo per intero:

 

Una luce s'è spenta, di quelle più abbaglianti dell'epoca d'oro, quando il divismo non era di moda, i "Grandi" più d'uno a rivelare i misteri dell'impenetrabilità interpretativa e il Cantante sopravviveva nel tempo e nella memoria per aver superato l'esibizione come fine a sé stessa; allorquando l'affermazione dell' "Io" non sopravanzava, offendendo, il personaggio. 

Nostalgie che la grande Zinetti, mancata nella sua abitazione di Corso Lodi 78 a Milano il 28 u. s., evoca con la sua personalità prepotente di ferrarese puro sangue, di mezzo soprano famosissima che pur seppe essere sposa e madre affettuosa; donna volitiva e consapevole, giunta quasi inaspettatamente alla celebrità dopo che il coniuge, maestro Gaetano Zinetti, fu dalla parca prematuramente sottratto alle glorie della direzione orchestrale. Evento in seguito al quale Giuseppina affrontò la vita stabilendosi a Milano con le bimbe, decisa ad intraprendere la carriera della primadonna, anche allora minata per chi era giovane, vedova e straordinariamente bella.

Ancora chi la conosce in questi ultimi anni nei quali si era dedicata ad elargire consigli con pari entusiasmo e ricchezza di immagini, non può dimenticare la luce di quegli occhi, il dolce e fiero sorriso, lo slancio del portamento, la suggestione di quel parlare schietto senza preamboli o metafore; anche se per lei il tempo aveva inesorabilmente macinato, isolandola da sguardi avidi ed indiscreti, ma confortata dall'affetto incommensurabile e disinteressato di Lina e Dori e dei suoi discepoli.

la fagocitante cronaca non l'ha divorata, a tutto vantaggio di quel patrimonio incorrotto e incorruttibile di ricordi, entusiasmi, sensazioni vere e pulite che conserva dentro di sé.

Fredde elencazioni nulla aggiungono ad una sovranità da molti ricordata e suffragata dalle preferenze accordatele da Toscanini, Guarnieri, Marinuzzi, Votto, Giordano per la sua Fedora, Mascagni per la sua Santuzza; ma, il nome di Lei è tuttora sinonimo di Carmen, tanto eccelse in tale interpretazione nei maggiori teatri, Scala di Milano compresa in coppia con Fleta, per più di una stagione.

Insignita, forse unica tra le cantanti, del titolo di Commendatore della Corona di Spagna accordatole da Re Alfonso ed accompagnata dal dono d'una preziosissima mantiglia sivigliana, stella di prima grandezza della "Melba' s Company" che operò per molti anni in Australia, Giuseppina Zinetti ha lasciato ricordi inobliabili a Vienna, Il Cairo, Amsterdam, Budapest.

Ora riposa a Sanguinetto di Verona nella tomba di famiglia, ma il ricordo di lei è destinato a sopravvivere in chi ama l'opera, il canto per quel che dà in emozioni, piacere affettivo e sensorio, in esperienze sofferte individuali e collettive.

 

 

 

© Pietro Sandro Beato 2017