Nato a Treviso 24 aprile 1890
Morto a Milano 2 maggio 1967
Studia a Milano con il maestro Giuseppe Gallignani.
Da quanto riportato nel libro “Veneto Lirico (vol.1) ” di Paolo Padoan, Antonio Bagnariol, debutta all’età di trent’anni a Vicenza (il libro non indica il teatro) come Rodolfo in “La bohème” di Giacomo Puccini. Tuttavia dalla consultazione del volume “Il Teatro Eretenio tra cronaca e storia” di Remo Schiavo, non si trova alcuna presenza di Antonio Bagnariol in quel teatro, prima del 1921, dove il tenore è indicato come interprete del ruolo di F.B.Pinkerton in “Madama Butterfly”. Ciò tuttavia non esclude che il tenore veneto abbia potuto debuttare in “La bohème” in qualche altro teatro della città di Vicenza.
Nel 1922 è a Trieste come Roberto nell’opera “Le Villi” di G. Puccini (vi ritornerà nel 1934 come Des Grieux in “Manon Lescaut”), e a Genova al Politeama Genovese in “Rigoletto” (Duca di Mantova.)
Nel 1923 è F.B. Pinkerton al Teatro Garibaldi di Chioggia con Maria Pia Paglierini nel ruolo Cio-Cio-San. Ruolo che l’anno successivo, ripeterà anche al Teatro Regio di Parma a fianco del soprano Rosina Torri (21.11.1923).
Il 13 aprile 1926 debutta la Teatro Massimo di Palermo nel ruolo di Renato Des Grieux in “Manon Lescaut” di G. Puccini a fianco del soprano Maria Polla-Puecher. Sarà ancora a presente nel massimo teatro palermitano con “La forza del destino” (Don Alvaro) con Lina Bruna Rasa nel ruolo di Leonora di Vargas (19.3.1932), e l’8 aprile 1936 come Calaf, in “Turandot”, con Iva Pacetti nel ruolo del titolo e Maria Zamboni quale Liù.
Dal 9 settembre 1926, cinque mesi dopo la prima assoluta di Milano, partecipa a otto recite di “Turandot” al Teatro La Fenice di Venezia a fianco di Maria Llacer-Casali nel ruolo del titolo, Rosina Torri in quello di Liù e Salvatore Baccaloni quale Timur, direttore Gaetano Bavagnoli. Nell’occasione il “Gazzettino” di Venezia in merito a Bagnariol ebbe a scrivere:
“Ottimo Calaf è stato il tenore Antonio Bagnariol che ha una parte d’impegno e che l’ha dominata con mezzi vocali robusti ed estesi, ampi e netti nel registro acuto”.
Il mese successivo, sempre nel ruolo di Calaf, è presente al Teatro Sociale di Rovigo a fianco del soprano Linda Barla-Ricci (otto recite).
Il 15 gennaio 1927 è al Teatro Di San Carlo a Napoli, dove partecipa a diciotto recite di Turandot affiancato dai soprani Bianca Scacciati e Iva Pacetti, che si alternavano nel ruolo della Principessa Turandot, opera che riprenderà per otto recite anche nel mese di dicembre, questa volta a fianco dei soprani Eva Turner e Tina Poli-Randaccio. Ancora al San Carlo, nel gennaio dell’anno successivo, sarà presente come Des Grieux in “Manon Lescaut” con Maria Zamboni quale Manon, poi nel gennaio del 1930, Gabriele Adorno in “Simon Boccanegra” con Benvenuto Franci nel ruolo del titolo, chiuderà la sua avventura con il Teatro San Carlo nella stagione 1935/36 con alcune recite di “La Gioconda” di A. Ponchielli.
Nel maggio del 1929 alternandosi nel ruolo con il tenore Francesco Merli, partecipa alla stagione Lirica Primaverile del Comunale di Firenze come Don Alvaro in “La forza del destino” a fianco di Iva Pacetti e con la direzione di Gino Marinuzzi.
Nel maggio del 1931 è al Politeama Genovese di Genova come Enzo Grimaldo in “La Gioconda” con Clara Jacobo (Gioconda) e Carlo Morelli (Barnaba), mentre nell’agosto è Don Alvaro in “La forza del destino” con Serafina Di Leo nel ruolo di Donna Leonora. Sempre a Genova ma questa volta al Teatro Carlo Felice, il 26 dicembre 1931 è Gabriele Adorno in “Simon Boccanegra” con Carlo Galeffi (Simone) e Maria Carena (Amelia) direttore Gaetano Bavagnoli, ancora al Teatro Carlo Felice il primo gennaio 1933, è Walter in “Loreley” di A. Catalani a fianco di Claudia Muzio nel ruolo del titolo. Chiude la sua esperienza a Genova nel luglio del 1941 al Politeama Genovese con “Manon Lescaut” (Des Grieux) con Sara Scuderi e “La Gioconda” (Enzo) con Gina Cigna.
Il 30 aprile 1932 debutta al Teatro alla Scala di Milano in “Turandot” (Calaf) a fianco di Maria Caniglia e con La direzione di Victor De Sabata.
Il 4 maggio 1933 inaugura il Teatro Littorio (oggi Teatro Maria Caniglia) di Sulmona con l’opera “Andrea Chénier” (ruolo del titolo) con Maria Caniglia e Benvenuto Franci, direttore Francesco Saverio Salfi.
Nel 1934 è Pollione in “Norma” al Teatro Verdi di Bolzano e poi a Merano con Vera Amerighi-Rutili nel ruolo del titolo. Durante il corso dello stesso anno, affiliato al popolare “Carro di Tespi”, porta la stessa opera in varie città italiane.
Oltre che nei maggiori teatri italiani Antonio Bagnariol ha cantato anche nei teatri di: Varsavia, Lisbona, Oporto, Praga, Berlino, Londra, Lugano, Amsterdam, L’Aia, Rotterdam, e oltre Atlantico in alcuni teatri del Sud America.
Voce robusta impegnata quasi esclusivamente in un repertorio impegnativo, ebbe carriera breve ma intensa, oltre alle opere citate possiamo ricordare che cantò, tra l’altro, anche in “Tosca”, “Traviata”, “Mefistofele”, “Iris”, “La dannazione di Faust”, “La Wally”, “Faust”, “La Fanciulla del West”, “Il trovatore”.
Tra le sue ultime apparizioni ricordiamo “Andrea Chénier” (ruolo del titolo) a Savona nel 1938 con Sara Scuderi e Benvenuto Franci e “Un ballo in maschera” alla Fenice di Venezia (10.1.1939) con Gina Cigna e Armando Borgioli, direttore Vittorio Gui.
Artista in possesso di appropriato gusto scenico, vocalmente giudicato come tenore lirico-spinto, possedeva un timbro caldo e gradevole unito a un’emissione robusta e chiarissima in tutti i registri.
Antonio Bagnariol Muore a Milano, nella “Casa di Riposo Giuseppe Verdi” il 2 maggio 1967.
© Pietro Sandro Beato.