Hippolyte-Jules Journet
In arte
MARCEL JOURNET
Nato a Grasse nel dipartimento Alpes-Maritimes il 25 luglio 1868
Morto a Vittel nel dipartimento Vosgi il 6 settembre 1933.
Figlio dell’impiegato commerciale Jules Journet e Virginia Delphin.
Si stima, che la sua passione per il canto sia sorta dopo aver assistito a una recita dell’operetta Les Mousquetaires au couvent di Louis Varney.
La maggior parte dei lessici informa, che Marcel Journet ha studiato al Conservatorio di Parigi, tuttavia secondo gli annali ufficiali del Conservatorio, “Le Conservatoire National de Musique et de Déclamation” di Pierre Constant, il nome di Marcel Journet non si trova da nessuna parte.
L’inizio della carriera di Journet è piuttosto nebuloso, visto, che le sue esibizioni si svolsero principalmente nella provincia francese. Secondo alcune fonti, fece il suo debutto a Béziers nel 1981 cantando il ruolo di Balthazar in La Favorite di G. Donizetti, secondo altre, a Montpellier nel 1893.
In ogni caso, il nel 1894 debutta al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, dove irregolarmente, resterà fino al 1900, in questo periodo di permanenza nel teatro belga avrà l’occasione di esibirsi, tra l’altro in Samson et Dalila (Abimélech) - Wotan in Siegfried e La Walkyrie di R. Wagner -Palémon in Thaïs di J. Massenet.
Crea inoltre il personaggio di Remigio nella prima locale di La Navarraise di Jules Massenet (26.11.1894) e quello di un ufficiale inglese in Evangéline di Xavier Leroux (28.12.1895) - Il 31 ottobre 1898 è Fasolt nella prima locale di L'or du Rhin (Das Rheingold) di Richard Wagner.
Nella primavera del 1897 debutta la Covent Garden di Londra ove in seguito vi ritornò quasi ininterrottamente fino al 1909, qui deve condividere i ruoli, con i più importanti bassi dell’epoca allora presenti al Covent Garden, Edouard De Reszke, Pol Plançon e Jean-Emile Vanni Marcoux.
Tuttavia nel teatro londinese, Marcel Journet, ha l'occasione di cantare molte volte a fianco del grande tenore Enrico Caruso nelle produzioni di, Rigoletto (Sparafucile) - La bohème (Colline) - Lucia di Lammermoor (Raimondo Bidebent) - Aida (Il Re e Ramfis) - Don Giovanni - (Leporello e Il Commendatore) - Un ballo in maschera (Tom) - Gli Ugonotti di G. Meyerbeer (Marcel).
Il 9 novembre 1900 debutta al Teatro Metropolitan di New York nel ruolo di Colline nella prima locale di La bohème di G. Puccini a fianco di Nellie Melba (Mimì) e Giuseppe Cremonini (Rodolfo).
Dal 9.11.1900 al 5.2.1908 Marcel Journet, canterà per la Compagnia del Metropolitan sia a New York, sia in tour, in quasi quattrocento recite di: Roméo et Juliette (Capulet e Frère Laurent), Aida (Il Re e Ramfis)), Lucia di Lammermoor (Raimondo), Il trovatore (Ferrando), Don Giovanni (Il Commendatore e Leporello), Das Rheingold (Fafner), Rigoletto (Sparafucile), Les Huguenots (Marcel e Il Conte di Saint Bris), Faust (Méphistophélès), Le Cid di J. Massenet (Il Conte Gormas), L’Africaine di G. Meyerbeer (Pedro e Il grande Inquisitore), Salammbô di E. Reyer (Narr'Havas), Carmen (Zuniga), Manon di J. Massenet (Il Conte Des Grieux), Messaline di I. De Lara (Myrtille e Olympias), Otello di G. Verdi (Lodovico), Le Prophète di G. Meyerbeer (Conte Oberthal), Philémon et Baucis di C. Gounod (Jupiter), Un ballo in maschera (Tom), Messa da Requiem di G. Verdi (Solista), Parsifal (Titurel e Gurnemanz), Il barbiere di Siviglia (Don Basilio), Le nozze di Figaro (Il Conte Almaviva), Lohengrin (Heinrich der Vogler), La Gioconda di A. Ponchielli (Alvise Badoero), Martha di F. Flotow (Plunkett), Lakmé di L. Delibes (Nilakantha), Adriana Lecouvreur di F. Cilea (Il Principe di Bouillon), Iris di P. Mascagni (Il cieco).
Suoi compagni di palcoscenico saranno tutti i più famosi artisti dell’epoca, tra i quali si ricordano i più importanti. I tenori, Enrico Caruso, Ernest van Dyck, Emilio De Marchi, Albert Alvarez, Jean De Reszke, Alessandro Bonci, I soprani, Lilian Nordica, Johanna Gadski, Emma Calvé, Emma Eames, Marcella Sembrich. I baritoni, Antonio Scotti, Eugenio Giraldoni, Giuseppe Campanari, Riccardo Stracciari e i bassi Edouard de Reszke e Pol Plançon.
Il 2 ottobre 1908, Marcel Journet si esibisce all'Opera di Parigi nel ruolo di Heinrich der Vogler, in Lohengrin, nella traduzione francese di Charles Nuitter, con Catherine Mastio (Elsa von Brabant), Charlotte Paquot d'Assy (Ortrud), Jules Godart (Lohengrin), Jean Noté (Friedrich von Telramund), direttore Henri Rabaud, e da allora apparve sovente nel maggiore teatro parigino fino al 1933.
Debutta a Monte Carlo il 20 gennaio 1914 come Gurnemanz nella prima locale di Parsifal con Félia Litvinne, Charles Rousselière e Alfred Maguenat, ingaggiato dal direttore dell’Opéra Raoul Samuel Gunsbourg, esemplare uomo di teatro, che durante la sua lunga gestione, ha trasformato l'Opéra di Monte Carlo in un luogo culturale di livello mondiale, richiamando nel Principato le “stelle” più splendenti del firmamento lirico.
Durante la sua gestione, oltre a Journet, che continuerà a esibirsi fino al 1920, ebbero modo di presentarsi a Monte Carlo i maggiori artisti dell’epoca, tra i quali ricorderemo i più importanti: Nellie Melba, Enrico Caruso, Maurice Renaud, Carmen Melis, Felia Litvinne, Hericlea Darclée, Geraldine Farrar, Graciela Pareto, Claudia Muzio, Jean Émile Vanni-Marcoux, Giulio Crimi e il grande basso russo Feodor Chaliapin, in fervida competizione con Journet, sfociata all'epoca in un esagerata rivalità.
Il 22 febbraio 1917 debutta al Teatro alla Scala di Milano come Don Alfonso in Lucrezia Borgia di G. Donizetti a fianco di Ester Mazzoleni (Lucrezia) e Alessandro Bonci (Gennaro), direttore Ettore Panizza.
Debutto che gli aprì le porte dei maggiori teatri spagnoli e inoltre rappresentò il presupposto del suo ritorno sul palcoscenico scaligero durante il periodo toscaniniano.
Tra il 1917 e il 1928 avrà in modo di esibirsi nella sala del Piermarini in molteplici produzioni:
Cinque produzioni di I Maestri cantori di Norimberga nel ruolo di (Hans Sachs) a fianco di artisti come Francesco Merli e Aureliano Pertile (Walter), Ernesto Badini e Armand Crabbé (Beckmesser), Juanita Caracciolo, Madeleine Bugg, Maria Zamboni, Mafalda Favero (Eva), tutte con la direzione di Arturo Toscanini (1922, 1923, 1924, 1925, 1928) - Tre produzioni di Luisa di Gustave Charpentier (Il padre) con Juanita Caracciolo e Gilda Dalla Rizza (Luisa), Aureliano Pertile e Piero Menescaldi (Giuliano), con la direzione di Arturo Toscanini.
Il primo maggio 1923 crea il ruolo di Simon Mago nella prima assoluta di Nerone di Arrigo Boito a fianco di Aureliano Pertile (Nerone), Carlo Galeffi (Fanuel) e Rosa Raisa (Asteria), direttore Arturo Toscanini. Marcel Journet riprenderà questo ruolo altre due volte nel 1925 e 1927.
Il 17.5.1925 e il 4.4.1926 interpreta il ruolo di Golaud in Pelléas et Mélisande di C. Debussy a fianco di Fanny Heldy (Mélisande) e Alfred Legrand (Pelléas), direttore Arturo Toscanini.
Il 25 novembre 1925 è Mefistofele in Faust di C. Gounod con Antonin Trantoul nel ruolo del titolo e Yvonne Gall (Margherita), ripreso l’8 maggio 1927, ancora con Antonin Trantoul e Edith Mason nel ruolo di Margherita, direttore Arturo Toscanini.
Il 25 novembre 1925 è Mefistofele in Faust di C. Gounod con Antonin Trantoul nel ruolo del titolo e Yvonne Gall (Margherita), ripreso
l’8 maggio 1927, ancora con Antonin Trantoul e Edith Mason nel ruolo di Margherita, direttore Arturo Toscanini.
Il primo gennaio 1926 è Escamillo in Carmen con Giuseppina Zinetti (Carmen) e Antonin Trantoul (Don José), direttore Gabriele Santini.
Il 30 gennaio 1926 interpreta il ruolo de Il Viandante, nella versione italiana di Sigfrido con Amedeo Bassi (Sigfrido), Lily Hafgren (Brunnhilde) e Aristide Baracchi (Alberico), direttore Ettore Panizza.
L’1 marzo 1926 è Doristeo in Kovantchina di M. Mussorgsky con Alessandro Dolci (Andrea Kovansky), Alessandro Wesselowsky (Golizin) ed Eugenio Sdanovski (Ivan Kovanski), direttore Ettore Panizza.
Dopo il 1914, Marcel Journet viaggia molto. Entra a far parte della troupe della Chicago Opera e, dal 1916 al 1927 si esibisce in Sud America.
Dal 1916 al 1929, partecipa a varie stagione del Teatro Colón di Buenos Aires, dove lo troviamo protagonista in: Samson et Dalila (Il sommo sacerdote) - Faust (Mefistofele) con George Thill - Aida (Ramfis) con Rosa Raisa e Giovanni Martinelli - Rigoletto (Sparafucile) con Titta Ruffo e Mercedes Capsir - La sonnambula (Il Conte Rodolfo) con Maria Barrientos e Tito Schipa - Hamlet di A. Thomas (Claudio) con Titta Ruffo e Maria Barrientos - Manon (Il Conte Des Grieux) - Les Huguenots (Saint-Bris) con Giovanni Martinelli - Béatrice di André Messager (Il vescovo di Palermo) - Il barbiere di Siviglia (Don Basilio) - L’Etranger di Vincent D’Indy (Ruolo del titolo) - Mignon (Lotario) - La Bohème (Colline) con Gilda Dalla Rizza e Enrico Caruso - Mârouf di Henri Rabaud (Il sultano) - La Walkiria (Wotan) - Thaïs (Athanaël) - Carmen (Escamillo) con Gabriella Besanzoni e Aureliano Pertile - Roméo et Juliette (Frère Laurent) - Louise (Il padre) - Hérodiade di J. Massenet (Phanuel) con Paul Franz e Yvonne Gall - La damnation de Faust di H. Berlioz (Méphistophélès) - Tosca (Il Barone Scarpia) con Gilda Dalla Rizza e Jan Kiepura - Kovantchina (Doristeo) - I Maestri cantori di Norimberga (Hans Sachs) con Armand Crabbé e Gilda Dalla Rizza.
Gli anni passano senza influenzare la sua voce. Divorziato da Marie-Austrebeth-Eugénie-Deléglise, si sposa il 18 agosto 1925 all'età di cinquantasette anni, in seconde nozze con Jeanne-Louise Brunet.
Dopo un'intensa stagione all'Opera di Parigi (1932-1933), Marcel Journet, affetto da insufficienza renale cronica, si reca a Vittel (Dipartimento Vosgi) dove muore improvvisamente di uremia, il 6 settembre 1933.
Viene sepolto nel cimitero di Mouans-Sartoux nelle Alpi Marittime.
La bellezza del timbro e l'ampiezza vocale gli consentirono di affermarsi con eccezionale rapidità anche in anni in cui il gruppo dei bassi di scuola francese era capeggiato da Pol Plançon, Edouard de Reszke e Jean-François Delmas.
La linea vocale di Marcel Journet era inoltre caratterizzata da un'estensione eccezionale, specie nel settore acuto, che in sostanza abbracciava l'intera gamma baritonale essendo del resto, alquanto baritonale anche nel timbro, visto che era perfettamente in grado di eseguire ruoli quali Tonio nei Pagliacci e Scarpia in Tosca.
Oltre che nella sua lingua madre, cantava correttamente in italiano, tedesco, inglese, spagnolo, russo, latino. Nella linea interpretativa, emerse per la chiara dizione, il fraseggio eloquente e la convinzione con cui interpretava i suoi ruoli, senza tuttavia mai compiere una profonda analisi psicologica dei suoi personaggi.
Essendo stato molto prolifico in sede d’incisione discografica, Marcel Journet, lascia una notevole mole di dischi che racchiudono un periodo datato all'incirca dal 1905 al 1933.
L’ingegnere del suono Ward Marston ha pubblicato per la sua casa discografica due CD dedicati al basso francese, che contengono tutte le sue incisioni fatte per la “Gramophone Recordings (1909-1933).
Ringrazio il professore Jean-Pierre Mouchon, profondo conoscitore dell'arte canora di Marcel Journet per avermi fornito alcune informazioni sulla vita del grande basso francese.
© Pietro Sandro Beato 2019