Clara Petrella - soprano

Clara Petrella - soprano

Nata a Greco Milanese (Milano) il 28 marzo 1914

Morta a Milano il 19 novembre 1987

 

Nata in una famiglia di musicisti, il compositore Errico Petrella (1813-1877) era suo bisnonno, ed era nipote del soprano Oliva Petrella (1880-?).

Clara Petrella studia con la sorella Micaela, poi con il soprano Giulia Tess (1889-1976).

 

Debutta il 24 novembre 1939 al Teatro Puccini di Milano come Mimì in La Bohème di Giacomo Puccini.

Nella medesima stagione 1939/40 è scritturata alla Scala in ruoli secondari. Nel novembre del 1940 debutta il ruolo di Liù nella Turandot al Teatro Municipale di Alessandria e piano, piano si conquisterà altri ruoli.

Il 6 dicembre 1941 è Elsa in Lohengrin di R. Wagner al Teatro Regio di Parma con la direzione di Antonino Votto, mentre il primo ottobre del 1942 è alla Fenice di Venezia quale Liù in Turandot di G. Puccini a fianco di Gina Cigna e Renato Gigli. Per il teatro veneziano canterà ancora in altre occasioni: Dafni di F. Mulè (1943) — Il combattimento di Tancredi e Clorinda di C. Monteverdi (Clorinda, 1943) — La sacra rappresentazione di Abram e d’Isaac di I. Pizzetti (L’angelo che annunzia la festa, 1943) — Carmen con Gianna Pederzini (Micaela, 1944) — Falstaff con Mariano Stabile (Nannetta, 1944) — L’amico Fritz con Giacinto Prandelli (Suzel, 1944) — Les Malheurs d’Orphée di D. Milhaud, in prima italiana con la direzione di Guido Cantelli (Euridice, 1948) — Commedia sul ponte di B. Martinu (Popelka, 1951) — Manon Lescaut con la direzione di Vittorio Gui (1952) — Il tabarro (Giorgetta, 1954). 


Il 31 luglio 1945 canta in Pagliacci (Nedda), al Castello Sforzesco di Milano a fianco di Francesco Merli, sarà ancora  collega del grande tenore milanese come Desdemona in Otello al Teatro Piccinni di Bari (30.4.1946), ruolo che canterà anche a fianco di Aureliano Pertile al Teatro del Popolo di Torino nel 1945.

Il 18 settembre del 1947 avviene la sua consacrazione alla Scala, vi debutta con il ruolo di Giorgetta in Il tabarro di G. Puccini con Giovanni Inghilleri e Antonio Annaloro. Un sodalizio che durerà fino al 1971.

Qui canterà inoltre in: Otello con Ramon Vinay e la direzione di De Sabata (1948) — Gli Incatenati di Renzo Bianchi (La figlia, 1948) — L’amore dei tre re di I. Montemezzi (Fiora, 1948) — Il Console di G.C. Menotti (Magda Sorel, 1951) —L’uragano di Gino Rocca (Caterina, 1952) — Debora e Jaele di I. Pizzetti (Jaele, 1952 e 1963) — Cagliostro di I. Pizzetti (Serafina, 1953) —L’incoronazione di Poppea di C. Monteverdi (Poppea) — La figlia di Jorio (Mila, 1956)— Pagliacci (Nedda) — Werther (Carlotta, 1956) — Manon Lescaut (1957) — Iris (1957) —Adriana Lecouvreur (1958),  queste ultime cinque sempre a fianco di Giuseppe Di Stefano — Maria Golovin di G. C. Menotti (Maria Golovin, 1958 — Il Tabarro (Giorgetta, 1959 e 1962) — Turandot (Liù, 1960) — Clitennestra di I. Pizzetti (Clitennestra, 1965) — Kovantscina (Susanna, 1967 e 1971).

A riconoscerla come cantante di rango sono bastanti le sue interpretazioni di opere contemporanee molte delle quali in prima mondiale assoluta: Gli Incatenati di Renzo Bianchi (Scala), L’uragano di Rocca (Scala), La figlia di Jorio di Pizzetti (San Carlo di Napoli), Madame Bovary di Guido Pannain (San Carlo), Il Vortice di R. Rossellini (San Carlo); Il diavolo in giardino di Mannino (Palermo) e le prime nazionali di Il Console di Menotti (Scala, la Petrella fu voluta espressamente dall’autore), Re Ruggero di K. Szymanowski (Palermo), Commedia sul ponte di B. Martinu (Venezia).

Tra le altre sue visitazioni nel repertorio contemporaneo ricordiamo: Maria Golovin di Menotti, La Sacra rappresentazione di Abram e d’Isaac,

Clitennestra, Deborah e Jaele, Cagliostro, Fra Gherardo e la figlia di Jorio di Pizzetti, Uno sguardo dal ponte di Rossellini, Dafni e La Monacella della fontana di Mulè, Manuela di Pasquale La Rotella, La Baronessa nel Rosario di Jacopo Napoli, Uno dei dieci di Gian Francesco Malipiero. E non sono ricordate tutte.

È molto presente sia all’Opera di Roma (37 produzioni dal 1949 al 1972), sia al Teatro di San Carlo a Napoli (15 produzioni dal 1954 al 1967).

Nel 1947 al Teatro Borgatti di Cento debutta in Manon Lescaut di Puccini, opera che designerà assieme a Pagliacci i  due “pezzi forti ” del suo repertorio.

Molto attiva nelle stagioni liriche della RAI (Radiotelevisione italiana), oltre a registrare due opere per la televisione Manon Lescaut e Il tabarro 1956 e 1957, sarà partecipe anche di alcune produzioni radiofoniche di: Adriana Lecouvreur (1948) — L’Amore dei tre re (1950) — Cagliostro di Pizzetti (1952) — Debora e Jaele di Pizzetti (1952) — Manon Lescaut (1954) — Fra Gherardo di Pizzetti (1958) — L’Uragano di Rocca (1960) — Vivì di Mannino (1961) — Zazà di Leoncavallo (1960) — Il Rosario di J. Napoli (1971).

Il 21 maggio 1952 nel Cortile di Palazzo Pitti a Firenze, canta in occasione del XV  Maggio Musicale Fiorentino, nella prima ripresa dal diciassettesimo secolo della Didone di Francesco Cavalli con la direzione di Carlo Maria Giulini.

 

Oltre che tutti i maggiori teatri italiani canterà anche all’estero. Citiamo qui alcuni luoghi rintracciati: Zurigo, Madrid, Barcellona, Parigi, Tolosa, Lisbona, Malaga, ecc.

Mentre oltre oceano, i nuovayorkesi non hanno mai avuto il piacere di poterla ascoltare nel loro massimo teatro, ossia il Metropolitan.

 

Oltre ai titoli già citati, Clara Petrella aveva in repertorio tra l’altro: Madama Butterfly, La Bohème, Falstaff, Manon di Massenet, Oceàna di Smareglia, Cecilia di L. Refice, I Gioielli della Madonna di Wolf-Ferrari, Resurrezione di Alfano, Faust.

 

Venne considerata una delle migliori cantanti-attrici italiane, tanto che si guadagnò il soprannome di “La Duse della lirica” .

La voce era voluminosa, timbrata, sfolgorante nel registro acuto, tecnicamente sicura. La recitazione bruciante, ma anche controllata, difficilmente approfittava dei tipici eccessi della scuola verista per far vivere il suo personaggio, pur essendone lei stessa una fautrice. Si avvaleva piuttosto di una tensione interiore frammista ad una comunicativa composta da passione e incisive sensazioni interiori, che riusciva a trasmettere pienamente al suo pubblico.

 

Clara Petrella muore a Milano il 19 novembre 1987 ed è sepolta al Cimitero Maggiore della città.

 

Clara Petrella non amava la sua voce registrata, diceva che non era fonogenica, usciva troppo “vibrata” non rendendo  giustizia alla sua reale qualità vocale; perciò, non amava molto la sala d’incisione; tuttavia, di lei ci rimangono fortunatamente alcune registrazioni di opere complete:

 

G. Puccini IL TABARRO con: Antenore Reali e Glauco Scarlini - Direttore: Giuseppe Baroni - Cetra 1949

I. Montemezzi L’AMORE DEI TRE RE con Amedeo Berdini, Sesto Bruscantini, Renato Capecchi - Direttore: Arturo Basile - Cetra 1950

R. Leoncavallo PAGLIACCI con Mario Del Monaco, Afro Poli, Aldo Protti - Direttore: Alberto Ereda - Decca 1950

G. Puccini MANON LESCAUT con Vasco Campagnano e saturno Meletti - Direttore Federico Del Cupolo - Cetra 1953

G. Puccini MADAMA BUTTERFLY con Ferruccio Tagliavini e Giuseppe Taddei - Direttore: Angelo Questa - Cetra 1953

Di Clara Petrella possiamo  inoltre disporre di una numerosa entità di registrazioni dal vivo.

 

© Pietro Sandro Beato - 2023